26 feb 2011

MAROCCA DI CASOLA: UN PAN DI CASTAGNA PRESIDIO SLOW FOOD

La Lunigiana è una bella valle a metà strada tra il mare di Massa-Carrara e le cime delle Apuane.
Fitta di boschi e povera di risorse, era abitata principalmente da coltivatori a mezzadria. La coltivazione del frumento era limitata al fondovalle e, nelle aree montane, l'unica farina disponibile per la panificazione era quella di castagne.

Queste castagne, le cui varietà sono la Carpanese, Punticosa, Rastellina, piccole e un poco schiacciate da un lato, erano presenti in grande quantità nei boschi locali. In autunno, la raccolta coinvolgeva tutta la famiglia, compresi i bambini e gli anziani.
I frutti, poi, erano posti a essiccare in piccoli casotti in pietra a due piani, i metati (o gradili), riscaldati da un lento fuoco di legna di castagno. Al termine dell'essiccamento si portavano ai numerosi mulini ad acqua della zona dove, con una macinazione molto lenta per evitare di perdere il profumo e la fragranza delle castagne, si produceva la farina per i pani e la polenta.
Ogni famiglia aveva un forno a legna e, di solito la domenica, quando non lavorava nei campi, produceva il pane per tutta la settimana.
Il nome della Marocca pare derivi dal termine dialettale marocat, cioè poco malleabile: questo pane, infatti, in passato aveva una consistenza molto dura.



La Marocca, grazie alla piccola percentuale di patate contenuta nell'impasto, si conserva molto bene anche per molti giorni.
Buona con un semplice filo di olio extravergine, si consuma, di norma, con i formaggi caprini morbidi e con il miele. Un ottimo abbinamento è con il lardo di Colonnata e con i salumi, quasi tutti piuttosto salati, della tradizione toscana.

Prodotta tutto l'anno, grazie alla buona conservabilità della farina di castagne, la sua produzione oggi è legata ad un solo forno di Casola che la cuoce regolarmente e che aderisce al Presidio Slow Food.
Si ottiene impastando farina di castagne, setacciata fine, con farina di grano e alcune patate lesse schiacciate, alle quali si deve la consistenza spugnosa dei pani. Poi si aggiungono olio extravergine, lievito sciolto nel latte, un pezzetto di pasta madre e acqua .
L'impasto è quindi spezzato e modellato in pagnotte rotonde di circa 20 centimetri di diametro che sono lasciate lievitare per oltre 1 ora. Dopo almeno 1 ora di cottura nel forno a legna, ad una temperatura inferiore rispetto a quella del pane, le pagnottelle marrone scuro, dall'intenso profumo di castagne e gradevolmente dolci, sono pronte per il consumo.

Per saperne di più su questo presidio Slow Food, clikka QUI

19 feb 2011

CAFFAREL: MARRONI CON IL FONDELLO DI CIOCCOLATO

Ho avuto la possibilità d'assaggiare i marrons glacès al cioccolato preparati dalla notissima azienda piemontese.



E' un prodotto nuovo: i marroni sono infatti appoggiati su un fondello di cioccolato fondente, non quindi ricoperti come altri prodotti già visti.
Li ho trovati molto buoni: il particolare cioccolato nero utilizzato, che ha una nota profondamente amara ma non pungente, si acconpagna in maniera starordinari al dolce, temprato dall'asprigno della casatgna d'origine, del marrons glacès.
I due gusti si amalgamano ma si rispettano, non prevalendo uno sull'altro.
Veramente ottimi.

16 feb 2011

LA PESTANACA DEL SALENTO CON CASTAGNE ED ARANCE

L'arancio, oggetto dell contest della BANDA DEI BROCCOLI, è un prodotto invernale simbolo della Sicilia: così ho immaginato di utilizzare solo ingredienti meridionali ed invernali.

A delle arance di Ribera ho aggiunto delle castagne di Avellino e la pestananca ti Santu Pati, un ortaggio con un sapore davvero particolare anche se rara: infatti è oramai coltivata in pochissime zone del basso Salento.
Ha colore giallo-viola screziato, molto diverso dall'arancione di tutte le altre carote, con un gusto fresco, dolce e succoso.

Ricetta per quattro porzioni

4 pestenache pelate,
250 g di castagne già pelate,
1 carota sbucciata e tritata finemente,
4 scalogni pelati e tritati,
olio extra vergine d'oliva pugliese,
brodo vegetale,
3 cucchiai di succo d'arancio fresco,
la scorza grattugiata di mezzo arancio,
sale,
pepe nero macinato al momento,
noce moscata


Tagliate le pestenache, precedentemente pelate, in cubettoni; aggiungete 1 cucchiaio di olio e passate in forno per 30 minuti a 180°, fino ad ottenere un colore dorato.
Utilizzando un tegame fondo, mettete la carota passata e lo scalogno con un cucchiaio d'olio, quindi fate soffriggere per circa 8-9 minuti, tenendo il fuoco basso.
A questo punto aggiungere le castagne e cuocete sempre a fuoco basso per altri 10 minuti.
Togliete le pestenache dal forno ed aggiungetele al composto di scalogno, carote e castagne.
A seconda se desiderate una zuppa più o meno densa, aggiungere il brodo: cuocete quindi lentamente per 20 minuti.
A questo punto aggiungete alla zuppa il succo d'arancia, la noce moscata, sale ed il pepe nero: frullate un modo grossolano finendo la cottura.

Dopo aver posto la zuppa nelle fondelle di portata, spolverate sulla superficie una punta di scorza d'arancia per decorare.

Perfetta con del pane pugliese e, come vino, un Placido Rizzotto rosso di "centopassi" .


Il bel contest "la Banda declina arancio" lo trovi QUI

15 feb 2011

FILM: LAST CHESTNUTS di Zhao Ye



Questo film presentato dal regista cinese Zhao Ye, autore fra l'altro di "Jalainur", al Nara film festival QUI ed al Torino film festival è un progetto giapponese targato Naomi Kawase.

In un paesaggio autunnale, una donna si reca in visita in un villaggio della prefettura di Nara, lontano da casa, alla ricerca del figlio che da qualche tempo non si fa più vivo. Gli unici indizi a sua disposizione sono le fotografie presenti nella fotocamera digitale che il giovane ha dimenticato quando le ha fatto visita l’ultima volta.
Con l’aiuto di molte persone, tra cui un anziano attore amante dei gatti e la madre di un’amica del figlio, la donna si avvicina a poco a poco a dare un senso alla presenza del figlio in quel villaggio, alla sua vita così diversa dalle visite che regolarmente le fa, ed al suo desiderio di riportare a casa la madre malata intraprendendo un viaggio senza ritorno per regalarle un cesto pieno di castagne.
Il mistero della scomparsa del ragazzo - e anche della disperata ricerca intrapresa dalla madre - si fa gradualmente sempre più chiaro, conducendo a un finale amaro e struggente.
Interpretazioni da applauso e un finale che è una stretta al cuore.


日本 / 2010年 / DVcam / 60分 / 英語字幕 / NPO法人なら国際映画祭実行委員会 配

光男の栗

〈監督〉趙曄
〈脚本〉趙曄
〈プロデューサー〉河瀬直美

ある日、東京の病院に入院生活をしているはずの母は奈良県橿原市に降り立つ。東京から橿原に来た理由は息子探し。息子が母の元に置いていったデジタルカメラに収められた写真を頼りに、母親の息子探しが展開する。息子の足跡を一つ一つ歩き続けたその先にあったものは、親切な息子の友人、壮大な奈良の自然、そして深い息子の母への想いだった。末期癌をわずらう母とその母を想う息子のすれ違いと結びつき。ある母息子の愛のかたちを橿原から世界に届けます。

12 feb 2011

CARNEVALE di CENTO: FRAPPE ALLE CASTAGNE


Martedì Grasso: 8 marzo 2011
Il Carnevale di Cento è un CARNEVALE STORICO, il sito ufficiale lo trovate QUI, immortalato in un affresco del 1615 del pittore centese Gian Francesco Barbieri chiamato "Il Guercino", dove viene rappresentato "il Berlingaccio", una maschera locale, in una festa nel palazzo comunale offerta al popolo nel giovedì grasso dal Magistrato cittadino, con profusione di dolciumi e rinfreschi.



Non è difficile immaginare che fra questi dolci ci fossero anche le frappe (o bugie o chiacchere) alla ferrarese, un dolce tipico con il ripieno di castagne.

Ingredienti del ripieno:
400 gr di castagne pelate,
200 gr marmellata di pesca o albicocca,
50 gr di mostarda Veneta macinata,
50 gr di crema di cacao

Ingredienti per la sfoglia
4 uova
500 gr di farina
150 gr di zucchero
25 gr di burro fuso
un bicchierino di grappa
una bustina di lievito da dolci




Fate bollire le castagne, ammorbidendole per poi passarle nel passaverdura, aggiungete la marmellata, la mostarda e la crema di cacao; mescolando fatene un impasto omogeneo.
Preparate la sfoglia impastando le uova con la farina, lo zucchero, il burro fuso e, se volete, il bicchiere di grappa con lievito. Impastato il tutto, tirate la sfoglia con un mattarello o con macchina da pasta: deve essere sottile.
Ritagliate dalla sfoglia dei quadretti: su ognuno poserete un mezzo cucchiaio di ripieno, chiudete il quadretto, fate friggere.
Una volta fritte mettetele su della carta assorbente posata sul vassoio da portata e spolverizzate con zucchero a velo una volta fredde.

Poi, non vi resterà che scegliere il nome che preferite fra i moltissimi appartenenti alla tradizione regionale italiana: BUGIE, CHIACCHIERE, CROSTOLI, GALANI, FRAPPE, LATTUGHE, CENCI, GALE, CIOFFE, SFRAPPOLE, ROSONI, INTRIGONI, LASAGNE, PAMPUGLIE....

10 feb 2011

AMERICAN CHESTNUTS FOUNDATION

L'American Chestnut Foundation è stata fondata nel 1983 da un gruppo di studiosi di primo piano, che hanno riconosciuto il grave impatto che la scomparsa del castagno americano ha avuto per l'economia locale delle comunità rurali, e sulla ecologia delle foreste del paese.
Per saperne di più clikka QUI per acf.org e QUI per l'A.C.F. su twitter



The American Chestnut Foundation was founded in 1983 by a group of prominent plant scientists who recognized the severe impact the demise of the American chestnut tree imposed upon the local economy of rural communities, and upon the ecology of forests within the tree’s native range.


The American chestnut tree reigned over 200 million acres of eastern woodlands from Maine to Florida, and from the Piedmont west to the Ohio Valley, until succumbing to a lethal fungus infestation, known as the chestnut blight, during the first half of the 20th century. An estimated 4 billion American chestnuts, 1/4 of the hardwood tree population, grew within this range.


The American chestnut tree was an essential component of the entire eastern US ecosystem. A late-flowering, reliable, and productive tree, unaffected by seasonal frosts, it was the single most important food source for a wide variety of wildlife from bears to birds. Rural communities depended upon the annual nut harvest as a cash crop to feed livestock. The chestnut lumber industry was a major sector of rural economies. Chestnut wood is straight-grained and easily worked, lightweight and highly rot-resistant, making it ideal for fence posts, railroad ties, barn beams and home construction, as well as for fine furniture and musical instruments.

The blight, imported to the US on Asian chestnut trees, is a fungus dispersed via spores in the air, raindrops or animals. It is a wound pathogen, entering through a fresh injury in the tree's bark. It spreads into the bark and underlying vascular cambium and wood, killing these tissues as it advances. The flow of nutrients is eventually choked off to and from sections of the tree above the infection, killing them.

In 1989 TACF established the Wagner Research Farm, a breeding station in Meadowview, Virginia, to execute the backcross breeding program developed by Philip Rutter, Dr. David French and the late Dr. Charles Burnham, three of TACF’s founding scientists. The three of them wrote the first important paper about the breeding program (The citation is: Burnham, C.R., Rutter, P.A., and D.W. French. 1986. Breeding blight-resistant chestnuts. Plant Breeding Reviews 4:347-397). The goal was to breed blight resistance from the Chinese chestnut tree into the American chestnut tree, while maintaining the American chestnut’s characteristics.

TACF’s backcross breeding program took Chinese chestnut trees, naturally resistant to the blight, and crossed them with their American cousins, resulting in trees that were 50% American, 50% Chinese. These trees were then backcrossed to the American species, resulting in trees which were 75% American. The procedure was repeated to produce an American chestnut tree that retains no Chinese characteristics other than blight resistance. A second research farm in Meadowview was donated to TACF in 1995 by Mary Belle Price, in memory of her late husband Glenn C. Price, a strong supporter of TACF. A third Meadowview farm was purchased in 2002, and a fourth in 2006. Today, TACF’s Meadowview Research Farms have over 30,000 trees at various stages of breeding, planted on more than 160 acres of land.

Two independent reviews of TACF’s scientific mission, methods, and results, were conducted in 1999 and in 2006 by prominent scientists from around the world. They concluded that the vision of The American Chestnut Foundation to restore the American chestnut to its native habitat in the United States is being accomplished through the breeding program & other TACF activities, and that regional adaptability is key to a successful reintroduction of the American chestnut tree. The reviews were chaired by Dr. Ronald L. Phillips, Regents' Professor of Plant Genetics at the University of Minnesota and a member of the National Academy of Sciences.

Click HERE to link to acf.org

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7 feb 2011

CASTAGNE e VERDURE IN AGRODOLCE


Dalla rivista "Sale & Pepe" del Novembre 2009, Sunflowers58 ha tratto questa inusuale ricetta di verdure e castagne in agrodolce







Ingredienti:
300 gr cipolline borettane pelate
300 gr cavolini di Bruxelles già puliti
200 gr castagne lessate e sbucciate
40 gr burro
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 cucchiaio di aceto di mele
q.b.: sale


. Tagliate a metà i cavolini di Bruxelles, scottateli in acqua bollente salata con le cipolline per 5 minuti, conservando l’acqua di cottura.

. Sciogliete il burro in una padella, unite le verdure preparate con le castagne lessate, aggiustate di sale e pepe unite 3 mestoli di acqua di cottura e cuocete con coperchio per 10/12 minuti (aggiungendo se il caso un po’ di acqua di cottura).

. Aggiungete lo zucchero di canna e proseguite la cottura finché non si sarà sciolto; quindi unite l’aceto di mele e fatelo evaporare.
Va servito caldo.

La ricetta, assieme a molte altre, la trovate QUI

5 feb 2011

VAN GOGH: I CASTAGNETI DI ARLES

Vincent Willem Van Gogh (Zundert, 1853 – Auvers-sur-Oise, 1890) è stato autore tanto geniale quanto incompreso in vita: fra le quasi 900 tele e di più di mille disegni, nel 1889 fece anche questa magnifica opera raffigurante i castagneti di un parco pubblico di Arles.


ARLES aprile 1889

Vincent Willem van Gogh (né le 30 mars 1853 à Groot-Zundert aux Pays-Bas - mort le 29 juillet 1890 à Auvers-sur-Oise en France) Peu appréciè pendant sa vie, est aujourd'hui l'un des peintres les plus connus au monde.
Dans l'héritage de Van Gogh, composé de plus de deux mille toiles et dessins, il y a aussi cet chef-d'œuvre: 'châtaignes rouges dans parc public aux arles' de l'avril 1889.


Vincent Willem van Gogh (30 March 1853 – 29 July 1890) was post-Impressionist painter whose work had a far-reaching influence on 20th century art.
Little appreciated during his lifetime, his fame grew in the years after his death.
Among his production of more than 2,000 artworks, consisting of around 900 paintings and 1,100 drawings and sketches, there is this masterpiece: "Red Chestnuts In The Public Park At Arles".


ゴッホ
ヴィンセントウィレムヴァンゴッホは(1853年3月30日 - 1890年7月29日)その作品は20世紀の美術に遠大な影響を与えてポスト印象派の画家。少しは彼の一生の間に理解、彼の名声は、彼の死の後の年に生えていた。 "アルルでパブリックパークでは赤栗":約900絵画、1100図面やスケッチから成る2,000以上の作品、彼の生産の中でも、この傑作がある。


فان جوخ
وكان الرسام الانطباعي في مرحلة ما بعد العمل الذي كان له تأثير بعيد المدى على فن القرن 20 -- فنسنت فان جوخ ويليم (29 يوليو 1890 30 مارس 1853). نما شهرته عن تقديره ليتل خلال حياته ، في السنوات التي تلت وفاته. بين انتاجه أكثر من 2000 الأعمال الفنية ، التي تتألف من حوالي 900 لوحات ورسومات ومخططات 1100 ، هناك هذه التحفة : "الكستناء الأحمر في الحديقة العامة في آرل".

3 feb 2011

COCCOLE AL MARRONE


Ho assaggiato un "cioccolatino" che mi ha entusiasmato: le Coccole al marrone.
In realtà si tratta di una formula rivisitata del famoso cuneese al rhum, ma al posto del liquore si utilizzano una crema di marroni e alcuni pezzetti di marron glacè: l'ho immediatamente amata!

E' prodotto da una pasticceria della prov. di Cuneo: Bergese&Paganelli.

FARINA LIEVITO e FANTASIA: MUFFINS ALLE CASTAGNE

Sul blog Farina Lievito e Fantasia è apparsa una nuova versione della ricetta di Stella (QUI).
Io l'ho modificata sostituendo al cioccolato dei pezzetti di marrons glacès.
Devo dire che i marroni non sono così morbidi come le gocce; sono, come dire, più "stagni" sotto i denti.
Però mi pareva che così fosse più in tema con la ricetta di Ramona che si trova seguendo il link in basso: basterà quindi aggiungere i marroni al posto del cioccolato.


Ingredienti:
125gr. di farina di castagne Molino Rossetto
125gr. di farina 00 Molino Rossetto
1 uovo
100gr. di zucchero
200ml. di latte
1/2 bustina di lievito per dolci
60 gr. di burro
pezzetti di marrons glacès


Per la ricetta, clikkate QUI

2 feb 2011

UN LIBRO DI PAYSON ROE: Opening a Chestnut Burr


Edward Payson Roe was born on 1838 in Moodna, New York State.
He was an American novelist and a Presbyterian Minister: during the American Civil War, Roe became a chaplain into the Second New York Harris Light Cavalry. During this period, he he wrote weekly letters to the New York Evangelist; after the war he devoted himself to the writing of fiction and to horticulture.
His novels were very popular in their day, as his the articles he wrote for periodicals.

In 1874 wrote this "Opening a Chestnut burr".
Actually is no more copyrighted, so you can read the full novel cliking HERE

Edward Payson Roe fu un novellista americano del XIX secolo.
Nato nel 1838 nello stato di New York, fu un ecclesistici presbiteriano: durante la Guerra Civile Americana servì come cappellano militare. Fu in questo periodo che iniziò a scrvere articoli per delle riviste.
Dopo la guerra si dedicò alla scrittura ed alla orticultura.
Nel 1874 scrisse questa novella: "Opening a Chestnut burr", che attualmente non è più soggetta a copyright, quindi è disponibile alla lettura in rete clikkando QUI
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1 feb 2011

THE CHRISTMAS SONG (CHESTNUTS ROASTING ON AN OPEN FIRE).

The Christmas Song, conosciuta anche come Chestnuts Roasting on an Open Fire (cioè “Caldarroste all'aperto”), è forse la più celebre canzone natalizia statunitense.
Fu scritta da Mel Tormé e Bob Wells nel 1944.
La versione più famosa è sicuramente quella di Nat King Cole.
La canzone fu scritta durante un'estate torrida: così, secondo Tormè, gli autori decisero di pensare a cose fredde che potessero raffreddarli.
Nel pezzo quindi viene descritta una città durante il periodo natalizio: il simbolico Jack Frost, persone imbacuccate come eschimesi e, soprattutto, i venditori di caldarroste.




Music video by Nat King Cole performing The Christmas Song (Chestnuts Roasting On An Open Fire).
"The Christmas Song" begins with the phrase "Chestnuts roasting on an open fire." Nat King Cole's hit recording is a classic Christmas song written in 1944 by vocalist Mel Tormé and Bob Wells.
According to Tormé, the song was written during a blistering hot summer. In an effort to “stay cool by thinking cool,” the most-performed (according to BMI) Christmas song was born.

“I saw a spiral pad on his piano with four lines written in pencil,” Tormé recalled. “They started, ‘Chestnuts roasting ... Jack Frost nipping ... Yuletide carols ... Folks dressed up like Eskimos.’ Bob (Wells, co-writer) didn’t think he was writing a song lyric. He said he thought if he could immerse himself in winter he could cool off.
Forty minutes later that song was written. I wrote all the music and some of the lyrics.”


Qui una versione di Mel Tormè con Judy Garland.
Here Mel Tormè and Judy Garland sing a wonderful rendition of "The Christmas Song."