19 giu 2013

GIOVANNI PASCOLI ED IL CASTAGNO

Il castagno


  Quando sfioriva e rinverdiva il melo,
quando s’apriva il fiore del cotogno,
e il greppo azzurro, somigliava un cielo
                          visto nel sogno;
Brullo io te vidi; e già per ogni ripa
erano colte tutte le viole,
e tu lasciavi ai cesti ed alla stipa
                          tutto il suo sole:  

Tutto spargesti i cardi irti e le fronde
fragili, e tutto portò via festante
la grama turba. Nudo con le monde
                          rame, o gigante,

Stavi, e vedevi tu la vite e il melo
vestiti d’oro e porpora al riflesso
già delle nevi, e per lo scialbo cielo
                          nero il cipresso …

Er te i tuguri sentono il tumulto
or del paiolo che inquieto oscilla;
per te la fiamma sotto quel singulto
                          crepita e brilla;

  Tu, pio castagno, solo tu, l’assai
doni al villano che non ha che il sole;
tu solo il chicco, il buon di più, tu dai
                          alla sua prole;
Ha da te la sua bruna vaccherella
tiepido il letto e non desìa la stoppia;
ha da te l’avo tremulo la bella
                          fiamma che scoppia.

Scoppia con gioia stridula la scorza
de’ rami tuoi, co’ frutti tuoi la grata
pentola brontola. Il vento fa forza
                          nell’impennata.

Nevica su le candide montagne,
nevica ancora. Lieto è l’avo, e breve
augura, e dice: Tante più castagne
                          quanta più neve.

(G. Pascoli - Myricae, 1894)




18 giu 2013

VITERBO NEWS24 "Avvelenati i castagneti dei Monti Cimini"

Avvelenati i castagneti dei Monti Cimini

Le sostanze tossiche distruggono l'habitat e inquinano le falde
17/06/2013 - 04:00 viterbonews24.it

VITERBO – Grondano veleni le foglie dei castagneti di Canepina e non solo. Notte e giorno, più di notte che giorno, vengono sparati sulle piante quintali di fitofarmaci e pesticidi di varie specie. L’obiettivo degli avvelenatori seriali dovrebbero essere il cinipide del castagno e gli altri parassiti che, negli ultimi anni, uniti a una congiunzione meteorologica sfavorevole, hanno pressoché azzerato i raccolti. 
Causando perdite per 7-8 milioni di euro l’anno solo a Canepina, una ventina nell’intero comprensorio dei Cimini. Ma in realtà rendono più confortevole l’habitat della micidiale vespa cinese e dei suoi ''complici'': balanino, cydia e via dicendo.

La prima vittima delle nubi venefiche, infatti, è il torimus sinensis, il principale antagonista naturale del cinipide, che la Regione Lazio sta faticosamente tentando di inserire nell’ambiente, e gli altri antagonisti naturali già presenti, meno efficaci ma pur sempre utili. Insomma, con l’uso dei fitofarmaci e dei pesticidi i produttori di castagne stanno facendo harakiri. Un po’ come tagliarsi i ….

Ma l’elenco delle vittime dei veleni è assai più lungo. In prima linea ci sono i terreni circostanti, a volte di proprietà di gente che, avendo scelto di seguire i consigli degli esperti, punta tutto sulla lotta biologica. I venti, però, spingono le nubi venefiche in tutte le direzioni per un raggio di centinaia di metri. 
Le particelle, dannosissime per la salute, cadono sugli orti, tortati in gran voga con la crisi economica, sulle case, troppe case, spuntate come funghi prima della crisi economica, sebbene sotto le mentite spoglie di rifugi agricoli. E poi finiscono nelle sorgenti di cui è ricca l’area  e nelle falde di profondità. Spinte dal vento possono arrivare addirittura in paese: nelle scuole, nei negozi, nei bar.

E ancora: lo spargimento dei veleni, perché tali sono le sostanze irrorate, sebbene legalmente in commercio, fa strage della fauna locale, aumentando lo squilibrio naturale che permette agli insetti dannosi di proliferare. A rischio sono anche le persone: coloro che credono di poter vincere la battaglia con il ''fai da te'', spesso lo fanno in modo illecito, quindi si guardano bene dall’affiggere i cartelli con l’avviso di pericolo, come prescriverebbe la legge. 
Così, chiunque si trovasse a passare nei paragi, inalerebbe sostanze altamente tossiche.

E’ legale tutto ciò? E qui si apre il doloroso e misterioso capitolo dei controlli: a chi competono? Quando e come debbono essere svolti? Quali sono le sanzioni previste? Chi tutela i cittadini e l’ambiente? Come è possibile che nessuno intervenga per risolvere un problema di cui tutti parlano e, talvolta scrivono? E’ possibile che il Comune di Canepina non abbia alcun ruolo? O in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno è meglio non farsi nemici, visto che anche gli avvelenatori seriali votano? E la Comunità Montana dei Cimini, nonostante la sua conclamata e cronica inutilità, non ha alcuna competenza in materia o, al contrario, chiude occhi, orecchie e bocca? E la Asl, la polizia Provinciale, il Corpo Forestale dello Stato, i carabinieri del Nas? Sono tutti in tutt’altre faccende affaccendati?

Infine, la Regione Lazio, che da una parte spende cifre considerevoli, nettamente inferiori a quanto servirebbe ma per sempre considerevoli, per introdurre il torimus sinensis, e dall’altra, come le stelle, resta a guardare. 
Com’è possibile che in un decennio di emergenza cinipide non sia stata in grado di varata una legge o uno straccio di disciplinare che detti regole certe sui provvedimenti da adottare?

''Se qualcuno venisse sorpreso a raccogliere un fungo poco più piccolo del consentito – racconta un vecchio agricoltore – verrebbe immediatamente multato, ma non mi risulta che abbiano mai punito chi ci sta avvelenando tutti. Io giro palmo a palmo il territorio – aggiunge-, ma non ho mai incontrato qualcuno intento a fare e controlli nei castagneti irrorati”. Questo commento compendia appieno quanto sta avvenendo a Canepina e sui Cimini in genere. Buon avvelenamento a tutti.

11 giu 2013

2013: RITARDO NELLA APERTURE DELLE GALLE DI CINIPIDE DEL CASTAGNO

Si può vedere lo stadio di sviluppo delle galle di cinipide al 11 giugno 2013 in un castagno posto a circa 310 m.s.l.m nel Mugello (Marradi): la primavera fredda e piovosa ha provocato un ritardo nella "maturazione" della pupa.

11 giugno 2013
11 giugno 2013
Ecco per paragone delle fotografie scattate nella stessa posizione il 15 giugno del 2011; si può vedere comeci fossero già segno di sfarfallamento del cinipide.

15 giugno 2011
15 giugno 2011

7 giu 2013

VITERBO: SITUAZIONE CINIPIDE DRAMMATICA

Angelo Bini, Vice Presidente CoopCast, Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini ci ha inviato questo terribile comunicato.
E'infatti incredibile, ma la CoopCast non ha fatto lanci di Torymus Sinensis quest'anno.
Perchè ?
Leggiamo

È inutile immettere il Torymus Sinensis in un ambiente ove nessuno riesce a fermare l’irrorazione dei fitofarmaci. In sede regionale è stato ribadito questo concetto ormai tanto chiaro quanto disatteso. Non esiste ad oggi un Entomologo che avalli l’uso dei fitofarmaci locali come fanno invece alcuni agronomi del viterbese evidentemente avallati dal loro Ordine professionale che non si pronuncia e si rende complice di tanto crimine oltre che a porsi fuori della Scienza e dell’attendibilità. 



Si ipotizza ma non si avalla un possibile periodo finestra nel mese di Agosto per un trattamento al massimo. Il che contraddice e condanna i trattamenti chimici che iniziano già dal mese di maggio. I Monti Cimini dovrebbero trasferirsi armi e bagagli nel Mugello ove, ad esempio, il Comune di Palazzolo sul Senio ha organizzato i produttori con il risultato di quindicimila Torymus lanciati in quei loro castagneti perfettamente incontaminati in virtù di una cultura amministrativa e collettiva che non transige sulla violenza chimica contro la natura così tipica e nota, invece, nelle nostre contrade. 
Siamo famosi nel mondo castanicolo nazionale ed internazionale per la nostra enorme forza di fuoco chimica e siamo ormai un esempio di scuola in ogni convegno e in ogni aula universitaria. Speriamo che la Giunta Zingaretti, preceduta da tanta positiva fama, agisca in modo deciso per una radicale e netta inversione di tendenza: dopo Marrazzo e la Polverini non vorremmo si registrasse un altro flop a conferma della cattiva stella della Regione Lazio. 

La CoopCast sta concordando con il Prof. Alberto Alma una visita ai laboratori dell’Università di Torino ove furono “creati” i primi Torymus Sinensis ed a quei castagneti che “curati” col solo antagonista naturale sono “guariti” dopo sette anni di cura naturale. Facciamo appello a tutti gli Enti Pubblici, Comuni, Comunità Montane o Unioni di Comuni, Provincia, Regione, Università e alle organizzazioni di categoria, e chiunque voglia, affinché questa visita venga fortemente promossa, organizzata e sovvenzionata nella consapevolezza che i molti San Tommaso che albergano tra noi abbiano diritto, anche loro, a poter visionare di persona la realtà dei castagneti piemontesi. Attendiamo fiduciosi perché abbiamo un estremo bisogna di passare dai fitofarmaci alla rinaturalizzazione dei nostri castagneti. 

 Angelo Bini Vice Presidente CoopCast **********************************************************************
Angelo Bini Vice Presidente CoopCast Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini a r.l. Via G. Ianni 4 01030 Vallerano (VT)
E-Mail altacollina@live.it