-- Il Caffè del Castagno era quasi vuoto.
Un giallo raggio di sole, passando obliquamente attraverso una finestra, batteva sulla superficie dei tavoli ricoperti di polvere. Era l’ora solitaria delle quindici.
Dai teleschermi sgorgava una musica metallica.
Winston sedeva al suo solito tavolo, fissando un bicchiere vuoto. Di tanto in tanto rivolgeva lo sguardo a un gran volto che lo guardava dal muro di fronte. IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA, diceva la scritta.--
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Ecco invece la trofa de "La canzone del castagno" che viene citata lungo l'intero romanzo:
--Sotto il castagno, chissà perché.
Io ti ho venduto, e tu hai venduto me:
sotto i suoi rami alti e forti,
essi sono defunti e noi siam morti.--