Un bel video sul treno delle castagne di Marradi 2012
イタリア栗 , italian chestnuts , châtaignes et marrons italiens , castañas italianas , الايطالية الكستناء
25 ott 2012
24 ott 2012
SARDEGNA: FESTA DELLE CASTAGNE
E' in Barbagia che si festeggiano le castagne della Sardegna: infatti ad Aritzo si tiene la locale Sagra delle Castagne e Nocciole, giunta alla sua quarantaduesima edizione, è una vera e propria fiera dei prodotti della montagna di Aritzo, ai piedi del Gennargentu, conosciuta da sempre come il paese dei parchi e delle castagne.
La manifestazione si svolge in due giornate, sabato 27 e domenica 28 ottobre, con distribuzione di castagne, cucinate e offerte ai visitatori, degustazione di vini novelli e dolci tipici.
Durante la sagra, è possibile assistere a mostre dell’artigianato tipico locale, esposizioni di opere d’arte, spettacoli di musiche tradizionali e sfilate dei gruppi folkloristici in maschera "Is Mamutzones".
Sabato, 27 Ottobre 2012:
ore 10.00 - Apertura stand agro-alimentari ed artigianali;
ore 10.30 - Concorso di pittura "Dipingi ARITZO: I COLORI DELL'AUTUNNO IN BARBAGIA";
ore 15.30 - Escursione guidata ai castagneti secolari di "Geratzia" - Partenza Piazza Cimitero;
ore 16.30 - Distribuzione gratuita di caldarroste e degustazione del vino novello;
ore 17.00 - Esibizione itinerante del Coro Polifonico "Bachis Sulis" di Aritzo;
ore 22.00 - Ivana Spagna in concerto
Domenica, 28 Ottobre 2012:
ore 10.00 - Apertura stand dell'artigianato e agro-alimentari;
ore 10.30 - Esibizione lungo il Corso Umberto I° della Fanfara dei Bersaglieri di Domusnovas;
ore 11.00 - Distribuzione gratuita di caldarroste e degustazione del vino novello;
ore 11.30 - Sfilata ed esibizione delle maschere tradizionali:
- Mamutzones Antigos di Samugheo;
- Cammas de linna di Guspini;
- Mumutzones di Aritzo;
- Sos Cotzulados di Cuglieri;
- Sos Tumbarinos di Gavoi;
ore 14.30 - Sfilata ed esibizione dei gruppi folk: Samugheo, Ortacesus, Orgosolo "A. Mesina", Cagliari "Quartiere Villanova", Santadi.
ore 17.30 - Spettacolo musicale in compagnia di Soleandro.
23 ott 2012
CONFEDERAZIONE ITALIANA COLTIVATORI: RACCOLTO 2012 DELLE CASTAGNE
Secondo la Confederazione Italiana Agricoltori (Cia ) il 2012 è un anno nero per le castagne Made in Italy, un vero e proprio disastro economico che colpisce un settore da 46 milioni di euro l’anno con più di 34 mila imprese coinvolte.
Quello che ormai è stato definito l'anno peggiore di sempre ha avuto due acerrimi nemici. La scarsità di pioggia e il proliferare dell'insetto killer che proprio a causa della siccità è diventato ancora più dannoso del solito, creando così un mix micidiale di effetti negativi che porterà a una raccolta magrissima, con cali generalizzati dell’80 per cento rispetto ai normali raccolti.
Il vespa che sta seriamente minacciando e in alcune aree addrittura azzerando la produzione di castagne e marroni “made in Italy” è un parassita di origine cinese presente in Italia da circa 10 anni, dal 2002. Noto come cinipide galligeno, l'insetto ha ridotto di netto una produzione che fino al 2007 si aggirava piuttosto stabilmente sulle 50 mila tonnellate.
Secondo la Cia, tali cifre stanno scendendo drasticamente di anno in anno passando dal 50 per cento in meno nel 2010 al 70 per cento in meno del 2011. E nel 2012 andrà ancora peggio, a causa del caldo torrido e della siccità prolungata, "autentiche sciagure per le piante già debilitate dall’insetto distruttivo che da solo è capace di ridurre lo sviluppo produttivo di una pianta fino al 50-60 per cento".
L'area maggiormente danneggiata è quella del viterbese, dove il raccolta tocca lo zero assoluto, mentre in Campania si stima il 70 per cento in meno di raccolto. E proprio in queste aree, che sono le più vocate, a farne le spese sono produzioni d’eccellenza come la Dop di Vallerano (Vt), e le Igp di Montella e di Roccadaspide.
"Oggi -conclude la Cia- tante di queste realtà produttive non riescono a recuperare gli alti costi di produzione e spesso sono costrette ad abbandonare i castagneti. È per questo che al disastro economico e sociale si unisce un elevato rischio ambientale, costituito dai tanti ettari di bosco di castagni che non possono più contare sulla manutenzione e sul presidio dell’agricoltore, che svolge il ruolo insostituibile di guardiano del patrimonio boschivo, evitando non solo i roghi, ma anche i possibili fenomeni di dissesto idrogeologico che si innescano con facilità su suoli che hanno subito un incendio e successive precipitazioni fuori dalla norma".
22 ott 2012
20 ott 2012
SCARICO DELLE CASTAGNE DEL BALZO, AVELLINO
La lavorazione delle castagne provenienti dal versante cervinarese del massiccio del Partenio, e più precisamente dalla localita denominata "Piana e Foresta".
19 ott 2012
LE CASTAGNE E ARCIMBOLDO (o Arcimboldi)
Questo pittore milanese (Milano 1527-1593) noto soprattutto per le sue grottesche teste composte, ritratti e busti allegorici basati sull'illusione della figura, ottenuta attraverso composizioni di fiori, frutta, verdura e animali. Figlio di Biagio, pittore accreditato presso la "Veneranda Fabbrica del Duomo" e discendente da un ramo cadetto di un'aristocratica famiglia milanese.
Divenne celebre presso la corte di Vienna: qui Arcimboldo divenne pittore di corte sotto l'erede al trono e futuro imperatore Massimiliano II, per il quale compose due cicli di dipinti, "Le stagioni e I quattro elementi".
Ed è proprio in una pittura del ciclo delle stagioni, "L'Autunno" in cui è rappresentato un uomo dai lineamenti grossolani, poco gentili, appaiono le labbra e la bocca formate dal riccio di una castagna.
Il collo, formato da due pere e da alcuni ortaggi, spunta da un tino parzialmente distrutto mentre le doghe di legno che lo formano sono tenute legate tramite dei rami di salice.
La faccia è formata da pere e mele, visibili in particolare sulla guancia e per il naso; il mento è una melagrana, mentre l'orecchio, un fungo, regge un pendente a forma di fico.
La capigliatura è composta esclusivamente da uve e viti, alla cui sommità si trova una zucca, contraltare del giglio della Primavera
Il dipinto è datato 1573, eseguito con la tecnica dell'olio su tavola, ha dimensioni di 66x50 cm. e si trova presso il Museo del Louvre a Parigi
18 ott 2012
MARRONI DEL MUGELLO IGP: RACCOLTO 2012
17 ott 2012
TRENI A VAPORE PER LA SAGRA DEL MARRONE A MARRADI (FI)
Siamo alla stazione ferroviaria di Marradi-Palazzuolo sul Senio ed è ben visibile il treno a vapore appena giunto da Bologna con un pieno inverosimile di turisti già tutti incolonnati verso il vicino centro storico, sede della grande festa delle castagne di Marradi.
16 ott 2012
VIDEO: MARRONE di CASTIONE, TRENTINO
Un bel video girato presso l'Associazione Castanicoltori di Castione che, con il sempre attivissimo Viesi, stanno compiendo una meravigliosa opera per il ripristino dei castagneti del monte Balzo.
Castagne in festa a Castione from Girovagando in Trentino on Vimeo.
Castagne in festa a Castione from Girovagando in Trentino on Vimeo.
15 ott 2012
MARRADI: CINIPEDE, DALL'EMERGENZA AL CONTROLLO
Si terrà a Marradi l'incontro con il prof. Alma su "CINIPEDE, DALL'EMERGENZA AL CONTROLLO" curato dal Centro di Studio e Documentazione Europeo sul Castagno.
14 ott 2012
CASTAGNE GIAPPONESI: VARIETA' TAMBA
Ecco delle castagne della varietà giapponese TAMBA.
Queste avevano un peso medio di 45 gr.
Queste avevano un peso medio di 45 gr.
Comparazione fra una Tamba ed una Avellino calibro 50/55.
13 ott 2012
CINIPEDE E FITOFARMACI: PRETENDIAMO IL RISPETTO DEL TERRITORIO !
Ricevo dalla CoopCast di Canepina, Viterbo:
Castagneti e Territorio
Cari Soci e Amici, Sabato 20 ottobre ore 18 presso la sede riunioni della CoopCast, Via Pietro Nenni 24, Canepina (VT), incontro pubblico con Marco Boriani tecnico della Regione Lombardia il quale ci racconterà delle esperienze sul Cinipide in Lombardia ed in Piemonte ove è stato ospite del DIVAPRA e del Prof. Alberto Alma; con loro ha visitato i castagneti del Piemonte ove, primi, fu lanciato il Torymus Sinensis.
Intervenite tutti in particolare invitiamo il Sindaco e le Autorità Comunali - Difendiamo il nostro buon nome, evitiamo alle nostre popolazioni di dover ripetere l’esperienza del Lago di Vico: quando le nostre acque e i nostri cibi saranno inquinati sarà molto più complicata anche la produzione di castagne perché sarà ancora più difficile, dopo aver distrutto tutti gli insetti e tutti gli animali ristabilire l’equilibrio naturale e ridare la salute ai cittadini dopo l’esplodere di tumori e leucemie.
La Castagna una volta era il frutto biologico il più elevato simbolo di un ambiente salubre: era promotrice del Marketing Territoriale; oggi chi parla dei Monti Cimini pensa ad un territorio pregiato o pensa al regno dei veleni?
Nessuno ha il diritto di giocare con la nostra vita e di distruggere il nostro territorio: i Poteri Pubblici devono difendere la Green Economy perché è l’unica che ha futuro e quindi reagiscano duramente di conseguenza senza fare melina e se occorrono nuovi provvedimenti li chiedano con forza a chi di dovere perché i partiti sono sempre gli stessi ed ogni scusa non può essere compresa.
Sul paino produttivo, poi, il calcolo non va fatto sull’anno in corso o sull’anno prossimo ma su tutta la prospettiva futura, deve essere un calcolo pluriennale a lungo termine: il pur limitato incremento di oggi fatto coi fitofarmaci comporta una riduzione enorme per il futuro a medio e lungo termine: utilizza i fitofarmaci il produttore affetto da miopia e da incapacità di ragionamento a medio e lungo termine.
Quando le nostre castagne verranno trovate tracce di fitofarmaci tanti sbocchi commerciali ed industriali saranno pregiudicati e non vale il confronto con gli altri prodotti ortofrutticoli perché la castagna la si vuole, per tradizione, pura e genuina.
Assurda e senza logica la pretesa di quei produttori che rivendicano il diritto ad utilizzare i fitofarmaci perché tale uso è normale in altre coltivazioni: a parte la evidente illogicità, non si può avvelenare perché anche gli altri lo fanno senza tenere conto delle esperienze altrui quali quelle delle pere per le quali si sono raggiunti ventisette trattamenti annui (1.900 tonnellate ad ettaro ogni anno ovvero 1.900.000 tonnellate ogni anno per mille ettari ) e non tiene conto della scomparsa degli impollinatori costringendo i produttori a spennellare i fiori per trasportare i pollini (immaginate i castagni ove sui terreni in pendio non sarebbe possibile piazzare le piattaforme aeree).
La trasformazione di Balanino, Cydia Intermedia e Cydia Precoce da infestanti a bassa intensità ad alta intensità è stata causata dall’uso dei fitofarmaci prima contro il Balanino e il Cinipide: conseguenza logica è che l’ulteriore uso di fitofarmaci accrescerà di numero gli infestanti ad alta intensità oltre a attacchi di ragno rosso, acari o afidi e cocciniglia già apparsi in alcuni castagneti (Cfr prof. Alma).
L’uso dei fitofarmaci è incentivato da cono terzisti abusivi e senza scrupoli che approfittano, nel proprio esclusivo interesse, della disinformazione dei produttori ai quali sfugge anche che tanti problemi derivano anche dall’indebolimento delle piante.
Il fenomeno fitofarmaci ha assunto tali dimensioni che è dovere dei Comuni dotarsi, nell’interesse pubblico, di strutture idonee al monitoraggio della presenza di tracce e residui nei castagneti, nelle falde acquifere sottostanti, nei cibi, nei frutti di castagneti e del sottobosco; adottare disciplinare e regolamenti di coltivazione che difendano la produzione di castagne e la sua genuinità.
I contoterzisti ed i produttori irresponsabili sentono la pressione dello sdegno della gente su di loro e si dice che per ciò vogliano organizzarsi in associazione con al servizio un bravo agronomo: si affidino ad un agronomo vero perché non esiste convegno serio ove vi sia un agronomo che difenda le loro tesi e le loro pratiche, come faranno ad inventarselo?
Non si affidino ad agronomi premiati o prezzolati dalle industrie produttrici dei fitofarmaci. Consigliamo loro di convenzionarsi anche con un bravo avvocato perché nel loro comportamento si possono ravvisare diversi reati che chi è deciso a non subire più i loro avvelenamenti non tollererà più a partire dall’anno prossimo.
Dai primi risultati sembra che nel 2012 coloro che hanno trattato più intensamente abbiano raggiunto una produzione quantitativa del 25% del normale ma si ritengono soddisfati dell’incasso totale in euro per gli alti prezzi senza rendersi conto che i prezzi elevati derivano in parte rilevante anche dal fatto che i produttori più responsabili di stanno sacrificando anche per loro oltre che per la salute la qualità della vita, la salubrità dell’ambiente e l’economia dell’intera collettività dei Monti Cimini: i produttori irresponsabili sono un autentico pericolo pubblico.
La vita umana vale molto di più di tonnellate di castagne prodotte a danno della produzione degli altri che invece vogliono tornare ad una produzione normale e fisiologica ottenuta senza inquinare la terra e senza produrre la morte tra le popolazioni residenti e tra i consumatori.
Ora è il momento della pazienza, dobbiamo dare tempo alla natura di risanarsi dalle ferite che le abbiamo inferto, per tornare a produrre in modo normale senza veleni: i Sindaci, in particolare, sono tenuti ad allacciare rapporti di collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato ed insieme chiedere alla Regione Lazio norme più severe perché esse sono possibili come, se si vuole, norme severe esistono già si pensi a quelle sulla deriva, a difesa della salute umana, che da sole, se applicate e fatte rispettare, impedirebbero ogni trattamento ed i controlli dovrebbero avvenire a sorpresa nella botte mentre stanno trattando perché è all’ultimo minuto che questi pirati immettono le loro miscele micidiali senza pensare ai dolori ed ai drammi che tumori e leucemie producono anche e soprattutto nei bambini e nelle persone estranee alla produzione (come vi sono stati già, in più ambienti agricoli compreso il nostro, già casi ed esempi tragici e di immenso dolore) che magari ignare e genuine si recano nei castagneti per una passeggiata o per raccogliere funghi o mangiare more e fragole; questi individui hanno un minimo di coscienza umana?
CoopCast
Castagneti e Territorio
Cari Soci e Amici, Sabato 20 ottobre ore 18 presso la sede riunioni della CoopCast, Via Pietro Nenni 24, Canepina (VT), incontro pubblico con Marco Boriani tecnico della Regione Lombardia il quale ci racconterà delle esperienze sul Cinipide in Lombardia ed in Piemonte ove è stato ospite del DIVAPRA e del Prof. Alberto Alma; con loro ha visitato i castagneti del Piemonte ove, primi, fu lanciato il Torymus Sinensis.
Intervenite tutti in particolare invitiamo il Sindaco e le Autorità Comunali - Difendiamo il nostro buon nome, evitiamo alle nostre popolazioni di dover ripetere l’esperienza del Lago di Vico: quando le nostre acque e i nostri cibi saranno inquinati sarà molto più complicata anche la produzione di castagne perché sarà ancora più difficile, dopo aver distrutto tutti gli insetti e tutti gli animali ristabilire l’equilibrio naturale e ridare la salute ai cittadini dopo l’esplodere di tumori e leucemie.
La Castagna una volta era il frutto biologico il più elevato simbolo di un ambiente salubre: era promotrice del Marketing Territoriale; oggi chi parla dei Monti Cimini pensa ad un territorio pregiato o pensa al regno dei veleni?
Nessuno ha il diritto di giocare con la nostra vita e di distruggere il nostro territorio: i Poteri Pubblici devono difendere la Green Economy perché è l’unica che ha futuro e quindi reagiscano duramente di conseguenza senza fare melina e se occorrono nuovi provvedimenti li chiedano con forza a chi di dovere perché i partiti sono sempre gli stessi ed ogni scusa non può essere compresa.
Sul paino produttivo, poi, il calcolo non va fatto sull’anno in corso o sull’anno prossimo ma su tutta la prospettiva futura, deve essere un calcolo pluriennale a lungo termine: il pur limitato incremento di oggi fatto coi fitofarmaci comporta una riduzione enorme per il futuro a medio e lungo termine: utilizza i fitofarmaci il produttore affetto da miopia e da incapacità di ragionamento a medio e lungo termine.
Quando le nostre castagne verranno trovate tracce di fitofarmaci tanti sbocchi commerciali ed industriali saranno pregiudicati e non vale il confronto con gli altri prodotti ortofrutticoli perché la castagna la si vuole, per tradizione, pura e genuina.
Assurda e senza logica la pretesa di quei produttori che rivendicano il diritto ad utilizzare i fitofarmaci perché tale uso è normale in altre coltivazioni: a parte la evidente illogicità, non si può avvelenare perché anche gli altri lo fanno senza tenere conto delle esperienze altrui quali quelle delle pere per le quali si sono raggiunti ventisette trattamenti annui (1.900 tonnellate ad ettaro ogni anno ovvero 1.900.000 tonnellate ogni anno per mille ettari ) e non tiene conto della scomparsa degli impollinatori costringendo i produttori a spennellare i fiori per trasportare i pollini (immaginate i castagni ove sui terreni in pendio non sarebbe possibile piazzare le piattaforme aeree).
La trasformazione di Balanino, Cydia Intermedia e Cydia Precoce da infestanti a bassa intensità ad alta intensità è stata causata dall’uso dei fitofarmaci prima contro il Balanino e il Cinipide: conseguenza logica è che l’ulteriore uso di fitofarmaci accrescerà di numero gli infestanti ad alta intensità oltre a attacchi di ragno rosso, acari o afidi e cocciniglia già apparsi in alcuni castagneti (Cfr prof. Alma).
L’uso dei fitofarmaci è incentivato da cono terzisti abusivi e senza scrupoli che approfittano, nel proprio esclusivo interesse, della disinformazione dei produttori ai quali sfugge anche che tanti problemi derivano anche dall’indebolimento delle piante.
Il fenomeno fitofarmaci ha assunto tali dimensioni che è dovere dei Comuni dotarsi, nell’interesse pubblico, di strutture idonee al monitoraggio della presenza di tracce e residui nei castagneti, nelle falde acquifere sottostanti, nei cibi, nei frutti di castagneti e del sottobosco; adottare disciplinare e regolamenti di coltivazione che difendano la produzione di castagne e la sua genuinità.
I contoterzisti ed i produttori irresponsabili sentono la pressione dello sdegno della gente su di loro e si dice che per ciò vogliano organizzarsi in associazione con al servizio un bravo agronomo: si affidino ad un agronomo vero perché non esiste convegno serio ove vi sia un agronomo che difenda le loro tesi e le loro pratiche, come faranno ad inventarselo?
Non si affidino ad agronomi premiati o prezzolati dalle industrie produttrici dei fitofarmaci. Consigliamo loro di convenzionarsi anche con un bravo avvocato perché nel loro comportamento si possono ravvisare diversi reati che chi è deciso a non subire più i loro avvelenamenti non tollererà più a partire dall’anno prossimo.
Dai primi risultati sembra che nel 2012 coloro che hanno trattato più intensamente abbiano raggiunto una produzione quantitativa del 25% del normale ma si ritengono soddisfati dell’incasso totale in euro per gli alti prezzi senza rendersi conto che i prezzi elevati derivano in parte rilevante anche dal fatto che i produttori più responsabili di stanno sacrificando anche per loro oltre che per la salute la qualità della vita, la salubrità dell’ambiente e l’economia dell’intera collettività dei Monti Cimini: i produttori irresponsabili sono un autentico pericolo pubblico.
Ora è il momento della pazienza, dobbiamo dare tempo alla natura di risanarsi dalle ferite che le abbiamo inferto, per tornare a produrre in modo normale senza veleni: i Sindaci, in particolare, sono tenuti ad allacciare rapporti di collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato ed insieme chiedere alla Regione Lazio norme più severe perché esse sono possibili come, se si vuole, norme severe esistono già si pensi a quelle sulla deriva, a difesa della salute umana, che da sole, se applicate e fatte rispettare, impedirebbero ogni trattamento ed i controlli dovrebbero avvenire a sorpresa nella botte mentre stanno trattando perché è all’ultimo minuto che questi pirati immettono le loro miscele micidiali senza pensare ai dolori ed ai drammi che tumori e leucemie producono anche e soprattutto nei bambini e nelle persone estranee alla produzione (come vi sono stati già, in più ambienti agricoli compreso il nostro, già casi ed esempi tragici e di immenso dolore) che magari ignare e genuine si recano nei castagneti per una passeggiata o per raccogliere funghi o mangiare more e fragole; questi individui hanno un minimo di coscienza umana?
CoopCast
12 ott 2012
11 ott 2012
TAGLIERE DI MARRONI DOLCI
Presso l'agriturismo Badia della Valle di Marradi ( http://www.badiadellavalle.it/ ) ho trovato questa bellissima (e buonissima!) idea per un dessert a base di castagne
Sullo stesso tagliere sono stati posti:
la Torta di Marradi
il Castagnaccio
i cantucci con la farina di castagne
il budino di Marroni.
SITO RINNOVATO DELL'ASSOCIAZIONE CASTANICOLTORI DEL TRENTINO
E' stato recentemente rinnovato il sito dei Castanicoltori del Trentino, una associazione di attivissimi appassionati del marrone di Trento.
Per avere ulteriori informazioni, CLIKKA QUI
Per avere ulteriori informazioni, CLIKKA QUI
5 ott 2012
VALSUGANA IN CASTAGNA
Il 10 ed il 14 ottobre nell'ambito della "FESTA D'AUTUNNO" a Pergine Valsugana, ci sarà la manifestazione, "Fatti cogliere in castagna" una bellissima festa dedicata al marrone del Trentino.
Nelle vie del centro, ad ogni angolo, si possono trovare bollenti caldarroste, fumante vin brulè e assaggi gastronomici, come i dolci tipici a base di castagne. Non mancherà la gastronomia con piatti tipici proposti dal Comitato Tradizioni Locali a base di questo squisito frutto autunnale, l’artigianato con performance dal vivo della lavorazione di prodotti tipici montani e la cultura, con mostre ed esposizioni fotografiche, balli, canti folkloristici, intrattenimenti musicali e animazioni per bambini con trampolieri, la 'castagna umana' e il truccabimbi.
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