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CASTAGNE e MARRONI ITALIANI
イタリア栗 , italian chestnuts , châtaignes et marrons italiens , castañas italianas , الايطالية الكستناء
4 feb 2020
12 lug 2017
CONVEGNO EUROPEO SULLA CASTAGNA, 14-15 settembre 2017 a Marradi (FI)
Il convegno Europeo sulla Castagna "Eurocasta" si svolgerà a Marradi (Firenze) il 14 e 15 settembre 2017.
Coordinatori scientifici sono Elvio Bellini e Luciano Trentini.
Inizierà il giorno 14, in cui sarà presentato il libro bianco sulla castanicoltura a cura della associazione Areflh.
Le sessioni successive riguarderanno il successo della lotta biologica contro il Cinipide e le tecniche di intervento contro le Cidie.
Ci saranno poi delle tavole rotonde sulle problematiche economiche, tecniche e commerciali.
A seguire, Bellini spiegherà la differenze genetiche fra castagne e marroni e quello che ne consegue a livello commerciale.
Nel pomeriggio di giovedì 14 settembre 2017, spazio alle relazioni sulla trasformazione industriale della castagna con esperienze da Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
Una sessione sarà dedicata all'innovazione sulle varietà. Venerdì 15 settembre l'attenzione sarà incentrata sulla visita al Centro studio e documentazione del Castagno e visita alla zona di produzione Igp Marrone del Mugello, alle parcelle sperimentali del germoplasma e alla biodiversità del castagneto, nonchè ad attivita connesse con la trasformazione dei frutti e del legno di castagno.
Contatti: Segreteria organizzativa Eurocasta 2017 Via Castelnaudary 5 50034 Marradi (Firenze)
Tel.: (+39) 055.8045170
Email: info@centrostudicastagno.it
Web: www.prolocomarradi.it
Coordinatori scientifici sono Elvio Bellini e Luciano Trentini.
Inizierà il giorno 14, in cui sarà presentato il libro bianco sulla castanicoltura a cura della associazione Areflh.
Le sessioni successive riguarderanno il successo della lotta biologica contro il Cinipide e le tecniche di intervento contro le Cidie.
Ci saranno poi delle tavole rotonde sulle problematiche economiche, tecniche e commerciali.
A seguire, Bellini spiegherà la differenze genetiche fra castagne e marroni e quello che ne consegue a livello commerciale.
Nel pomeriggio di giovedì 14 settembre 2017, spazio alle relazioni sulla trasformazione industriale della castagna con esperienze da Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
Una sessione sarà dedicata all'innovazione sulle varietà. Venerdì 15 settembre l'attenzione sarà incentrata sulla visita al Centro studio e documentazione del Castagno e visita alla zona di produzione Igp Marrone del Mugello, alle parcelle sperimentali del germoplasma e alla biodiversità del castagneto, nonchè ad attivita connesse con la trasformazione dei frutti e del legno di castagno.
Contatti: Segreteria organizzativa Eurocasta 2017 Via Castelnaudary 5 50034 Marradi (Firenze)
Tel.: (+39) 055.8045170
Email: info@centrostudicastagno.it
Web: www.prolocomarradi.it
21 dic 2016
15 dic 2016
MARRADI: CITTADINANZA ONORARIA AL PROF. ALBERTO ALMA
Marradi: Castagno, cittadinanza onoraria al prof. Alberto Alma, padre della lotta biologica al cinipide .
“Per aver contribuito alla salvaguardia del Castagno, risorsa primaria del territorio marradese”.
Con questa motivazione è stata conferita la cittadinanza onoraria di Marradi al professor Alberto Alma, entomologo, direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università di Torino e tra i più accreditati studiosi a livello internazionale sulla lotta al cinipide galligeno (il cosiddetto killer del castagno).
Il riconoscimento è stato deliberato pochi mesi fa dal Consiglio comunale, dopo condivisione con il Centro di Studio e Documentazione sul Castagno, del quale il prof. Alma è membro del Consiglio Scientifico fin dalla sua costituzione nel 2009. Sabato 24 settembre si è svolta la cerimonia. “Un riconoscimento dovuto ad una persona che ha aiutato i nostri territori, i nostri castanicoltori e la nostra comunità - sottolinea il sindaco Tommaso Triberti -.
Un riconoscimento simbolico alla ricerca - aggiunge -, tutela indispensabile per i territori, specialmente quelli più distanti. Il marrone per Marradi è una risorsa primaria e abbiamo il dovere di tutelarlo e valorizzarlo”.
Intanto, Marradi continua ancora a richiamare attenzione su di sé.
E sul marrone.
Dopo la recente visita delle delegazioni tunisina e marocchina con l’Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (Unido) nell’ambito del progetto "PAMPAT", stavolta ad arrivare nel paese del “Marron Buono” è stato un gruppo di giornalisti della stampa specializzata italiana nei settori dell’Agroalimentare, Ambiente, Energie e Territorio.
L’iniziativa è stata organizzata dal presidente del Centro di Studio e Documentazione sul Castagno Elvio Bellini ed ha coinvolto una serie di attività agricole e produttive, associazioni e realtà culturali e di promozione del territorio, tra cui, La Strada del Marrone del Mugello di Marradi, AgriComes, Ascom, il Consorzio Marrone del Mugello Igp e il Gal Start, l’Ortofrutticola Mugello, il Centro studi campaniani e Palazzo Torriani, l’azienda agricola Casetta, la Consulta delle associazioni.
Dopo l’incontro nella sala consiliare con il sindaco Tommaso Triberti, i giornalisti, una ventina, hanno visitato Palazzo Torriani e il Palazzo della Cultura, poi il Centro studi sul Castagno, il “Sentiero nel Castagneto” e l’azienda agricola Sulpiano, ed infine l’Ortofrutticola del Mugello.
“Abbiamo fatto conoscere l’intera filiera del marrone - spiega il presidente del Centro di Studio e Documentazione sul Castagno Elvio Bellini -, dai castagni alla raccolta, alla lavorazione visitando alcuni produttori locali ma anche diverse realtà che promuovono questo nostro pregiato prodotto e il territorio con le sue peculiarità.
E ho notato che è stata un’iniziativa molto apprezzata ed il gruppo di giornalisti è rimasto soddisfatto”. “Siamo un paese intero che si vuole raccontare e far conoscere - osserva il sindaco Tommaso Triberti -.
Un lavoro collegiale tra Amministrazione comunale, associazioni, castanicoltori e attività agricole e produttive, realtà culturali e di promozione del territorio, oltre all’Unione dei Comuni con l’attività dell'ufficio turismo.
Il nostro marrone, ‘Marron Buono’, è un’eccellenza che va preservata, tutelata, valorizzata e - continua - promossa insieme al territorio che la custodisce e produce. Un’iniziativa in questo senso è stato il disciplinare di filiera cortissima, Km 0, che abbiamo adottato nella recente Sagra, una delle più rinomate e longeve con 53 edizioni, che ha fatto registrare quest’anno numeri record di visitatori.
Il castagno - conclude - identifica la montagna e la nostra comunità, non solo dal punto di vista economico ma anche culturale”.
“Per aver contribuito alla salvaguardia del Castagno, risorsa primaria del territorio marradese”.
Con questa motivazione è stata conferita la cittadinanza onoraria di Marradi al professor Alberto Alma, entomologo, direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università di Torino e tra i più accreditati studiosi a livello internazionale sulla lotta al cinipide galligeno (il cosiddetto killer del castagno).
Il riconoscimento è stato deliberato pochi mesi fa dal Consiglio comunale, dopo condivisione con il Centro di Studio e Documentazione sul Castagno, del quale il prof. Alma è membro del Consiglio Scientifico fin dalla sua costituzione nel 2009. Sabato 24 settembre si è svolta la cerimonia. “Un riconoscimento dovuto ad una persona che ha aiutato i nostri territori, i nostri castanicoltori e la nostra comunità - sottolinea il sindaco Tommaso Triberti -.
Un riconoscimento simbolico alla ricerca - aggiunge -, tutela indispensabile per i territori, specialmente quelli più distanti. Il marrone per Marradi è una risorsa primaria e abbiamo il dovere di tutelarlo e valorizzarlo”.
Intanto, Marradi continua ancora a richiamare attenzione su di sé.
E sul marrone.
Dopo la recente visita delle delegazioni tunisina e marocchina con l’Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (Unido) nell’ambito del progetto "PAMPAT", stavolta ad arrivare nel paese del “Marron Buono” è stato un gruppo di giornalisti della stampa specializzata italiana nei settori dell’Agroalimentare, Ambiente, Energie e Territorio.
L’iniziativa è stata organizzata dal presidente del Centro di Studio e Documentazione sul Castagno Elvio Bellini ed ha coinvolto una serie di attività agricole e produttive, associazioni e realtà culturali e di promozione del territorio, tra cui, La Strada del Marrone del Mugello di Marradi, AgriComes, Ascom, il Consorzio Marrone del Mugello Igp e il Gal Start, l’Ortofrutticola Mugello, il Centro studi campaniani e Palazzo Torriani, l’azienda agricola Casetta, la Consulta delle associazioni.
Dopo l’incontro nella sala consiliare con il sindaco Tommaso Triberti, i giornalisti, una ventina, hanno visitato Palazzo Torriani e il Palazzo della Cultura, poi il Centro studi sul Castagno, il “Sentiero nel Castagneto” e l’azienda agricola Sulpiano, ed infine l’Ortofrutticola del Mugello.
“Abbiamo fatto conoscere l’intera filiera del marrone - spiega il presidente del Centro di Studio e Documentazione sul Castagno Elvio Bellini -, dai castagni alla raccolta, alla lavorazione visitando alcuni produttori locali ma anche diverse realtà che promuovono questo nostro pregiato prodotto e il territorio con le sue peculiarità.
E ho notato che è stata un’iniziativa molto apprezzata ed il gruppo di giornalisti è rimasto soddisfatto”. “Siamo un paese intero che si vuole raccontare e far conoscere - osserva il sindaco Tommaso Triberti -.
Un lavoro collegiale tra Amministrazione comunale, associazioni, castanicoltori e attività agricole e produttive, realtà culturali e di promozione del territorio, oltre all’Unione dei Comuni con l’attività dell'ufficio turismo.
Il nostro marrone, ‘Marron Buono’, è un’eccellenza che va preservata, tutelata, valorizzata e - continua - promossa insieme al territorio che la custodisce e produce. Un’iniziativa in questo senso è stato il disciplinare di filiera cortissima, Km 0, che abbiamo adottato nella recente Sagra, una delle più rinomate e longeve con 53 edizioni, che ha fatto registrare quest’anno numeri record di visitatori.
Il castagno - conclude - identifica la montagna e la nostra comunità, non solo dal punto di vista economico ma anche culturale”.
13 dic 2016
PRIMA DELLA SCALA 2016, MENU TOSCANO CON I MARRONI DI MARRADI
Per la Prima della Scala del 7 dicembre, Sant’Ambrogio, è stata messa in scena l'Opera "Madama Butterfly" nella versione originale del 1904, che Puccini scrisse proprio per il teatro milanese.
Nel dopo teatro, come da tradizione, si è celebrata la cena di gala per 150 ospiti, curata dallo chef del Caffè Scala, Maurizio Riva e da Caffè Scala Banqueting, coordinato e diretto da Salvatore Quartulli con Annalisa Pissi e Patrizia Cappelletti.
Il menù è stato creato ispirandosi al grande compositore toscano ed al suo amore per la campagna: ecco quindi gusti decisi in un trionfo di semplicità, che ha messo ulteriormente alla prova le capacità dello Executive Chef Riva .
E, ovviamente, non potevano mancare i Marroni di Marradi
Ecco quindi il menù
______________________________________________________________________
“Preludio Sinfonico”
– Crostini di polenta e cacciagione,
– Neccetti di farina di castagne con guanciale affumicato
– Tartellette vegetariane ai profumi toscani
– Crema di fagioli con olio leccino
– Pappa al pomodoro
“Atto Primo”
– Risotto con Riso Gallo Gran Riserva (un riso Carnaroli maturato per un anno) lucioperca, cavolo nero, mirtilli
“Atto Secondo”
– Medaglioni di faraona ripieni con tartufo nero di Norcia, marroni di Marradi, funghi di Migliarino e purea di zucca.
“Finale”
– Sformatino di panettone con gelatina al mandarino su lago di cioccolato e crema al mascarpone con ali di violetta croccante e petali di crisantemo.
Spumante Bellavista
Caffè Kimbo
25 nov 2016
COLDIRETTI: RACCOLTO CASTAGNE 2016
COMUNICATO DELLA COLDIRETTI
TAGLI DEL RACCOLTO FINO AL 90% PER CLIMA E PARASSITA CINESE
Crolla il raccolto di castagne nel 2016 per la strage che si è verificata in Campania, la prima regione produttrice, dove si prevede un taglio fino al 90% ma cali sono segnalati in tutto il meridione mentre una leggera ripresa dei raccolti si stima al nord, pero' con alcune zone critiche a causa della siccità.
E’ quanto da una indagine della Coldiretti in occasione dell’avvio della raccolta, con una situazione disomogenea che fotografa una preoccupante inversione di tendenza. Il crollo si verifica in fatto - sottolinea la Coldiretti - dopo la leggera ripresa dello scorso anno rispetto al 2014 che aveva fatto segnare il minimo storico dall’Unità di Italia, per effetto degli attacchi del cinipide, il parassita cinese che fa seccare gli alberi ed ha provocato nei boschi italiani una vera strage. Mentre al nord la lotta al cinipide sta producendo risultati soddisfacenti al centro-sud all’andamento climatico non ottimale si è aggiunta la recrudescenza dei danni del cinipide, arrivato in queste aree più recentemente e non ancora debellato.
L’attività di lotta al cinipide attraverso i lanci del suo nemico naturale, il parassitoide Torymus sinensis, ha dato risultati positivi nei castagneti delle regioni del nord, dove il cinipide è presente da anni e più precocemente è partita la lotta, mentre al centro ed al sud il cinipide è comparso successivamente e l’azione di contrasto al parassita è ancora in pieno svolgimento. Rimane pertanto ancora difficile la situazione di quello - ricorda la Coldiretti - che Giovanni Pascoli chiamava "l'italico albero del pane", simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari. Il raccolto di castagne Made in Italy, con una qualità comunque ottima, rimarrà quest’anno - stima la Coldiretti – inferiore ai 20 milioni di chili dello scorso anno, ben al di sotto delle medie storiche. Basti dire che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era il triplo rispetto a quella attuale.
Il castagno – rileva Coldiretti - riveste peraltro un ruolo importante in molte aree collinari e montane del nostro Paese, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico. La bellezza dei boschi, con castagni spesso centenari – aggiunge Coldiretti -, rende fruibili tali luoghi anche per scopi turistici e di svago con l’habitat che risulta fondamentale per la selvaggina, per la produzione del caratteristico miele e per la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti. Anche per questo restano molto popolari le feste e le sagre dedicate a castagne e marroni in tutta la penisola. Con la frenata della produzione nel centro-sud, resta il rischio - continua la Coldiretti - di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dall’ Albania. Nel corso del 2015, nonostante la parziale ripresa della produzione nazionale, l’Italia ha importato oltre 32 milioni di chilogrammi di castagne (ne importavamo 6 milioni di chilogrammi nel 2010), spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori.
Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori.
Non sono noti invece i dati relativi alle importazioni di farina di castagne, perché non esiste un codice doganale specifico, ma solo un codice relativo alla farina ottenuta da frutti di diverse tipologie. Serve pertanto l’introduzione di un codice doganale specifico per la farina di castagne, in modo da poterne monitorare i flussi e l’obbligo di etichettatura di origine per i derivati a base di castagne.
Un modo per tutelare l’alta qualità della produzione made in Italy che - precisa la Coldiretti – conta ben quindici prodotti a denominazione di origine legati al castagno che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Cinque - precisa la Coldiretti - si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana DOP e la Farina di Castagne della Lunigiana DOP mentre in Campania è riconosciuta la Castagna di Montella Igp e il Marrone di Roccadaspide Igp, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, ed i Marroni di Combai Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano DOP. A questi si aggiungono due mieli di castagno: il Miele della Lunigiana DOP della Toscana e il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP del Veneto.
Se non si vuole comunque correre il rischio di acquistare spesso a caro prezzo caldarroste straniere in vendita nel centro delle città, la Coldiretti invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili. Meglio allora frequentare i mercati degli agricoltori di Campagna Amica o le sagre in programma in questi giorni in tutta Italia dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità oppure rivolgersi alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne.
Le castagne, delle quali si conoscono oltre cento varietà, sono rimaste nelle tradizioni alimentari autunnali degli italiani da consumare - conclude la Coldiretti - in diversi modi: arrosto (dopo averle incise sul lato bombato metterle in una padella di ferro con il fondo forato e cuocerle o sul fuoco vivo o in forno per circa 30 minuti, dopo la cottura si consiglia di avvolgerle in un canovaccio umido); lesse (dopo averle lavate accuratamente, cuocerle in abbondante acqua salata per circa 40 minuti); cotte in latte e zucchero; usate per particolari ripieni, nella preparazione di primi piatti o elaborati secondi a base di carne.
CATEGORIA: coldiretti; castagne
TAGLI DEL RACCOLTO FINO AL 90% PER CLIMA E PARASSITA CINESE
Crolla il raccolto di castagne nel 2016 per la strage che si è verificata in Campania, la prima regione produttrice, dove si prevede un taglio fino al 90% ma cali sono segnalati in tutto il meridione mentre una leggera ripresa dei raccolti si stima al nord, pero' con alcune zone critiche a causa della siccità.
E’ quanto da una indagine della Coldiretti in occasione dell’avvio della raccolta, con una situazione disomogenea che fotografa una preoccupante inversione di tendenza. Il crollo si verifica in fatto - sottolinea la Coldiretti - dopo la leggera ripresa dello scorso anno rispetto al 2014 che aveva fatto segnare il minimo storico dall’Unità di Italia, per effetto degli attacchi del cinipide, il parassita cinese che fa seccare gli alberi ed ha provocato nei boschi italiani una vera strage. Mentre al nord la lotta al cinipide sta producendo risultati soddisfacenti al centro-sud all’andamento climatico non ottimale si è aggiunta la recrudescenza dei danni del cinipide, arrivato in queste aree più recentemente e non ancora debellato.
L’attività di lotta al cinipide attraverso i lanci del suo nemico naturale, il parassitoide Torymus sinensis, ha dato risultati positivi nei castagneti delle regioni del nord, dove il cinipide è presente da anni e più precocemente è partita la lotta, mentre al centro ed al sud il cinipide è comparso successivamente e l’azione di contrasto al parassita è ancora in pieno svolgimento. Rimane pertanto ancora difficile la situazione di quello - ricorda la Coldiretti - che Giovanni Pascoli chiamava "l'italico albero del pane", simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari. Il raccolto di castagne Made in Italy, con una qualità comunque ottima, rimarrà quest’anno - stima la Coldiretti – inferiore ai 20 milioni di chili dello scorso anno, ben al di sotto delle medie storiche. Basti dire che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era il triplo rispetto a quella attuale.
Il castagno – rileva Coldiretti - riveste peraltro un ruolo importante in molte aree collinari e montane del nostro Paese, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico. La bellezza dei boschi, con castagni spesso centenari – aggiunge Coldiretti -, rende fruibili tali luoghi anche per scopi turistici e di svago con l’habitat che risulta fondamentale per la selvaggina, per la produzione del caratteristico miele e per la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti. Anche per questo restano molto popolari le feste e le sagre dedicate a castagne e marroni in tutta la penisola. Con la frenata della produzione nel centro-sud, resta il rischio - continua la Coldiretti - di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dall’ Albania. Nel corso del 2015, nonostante la parziale ripresa della produzione nazionale, l’Italia ha importato oltre 32 milioni di chilogrammi di castagne (ne importavamo 6 milioni di chilogrammi nel 2010), spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori.
Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori.
Non sono noti invece i dati relativi alle importazioni di farina di castagne, perché non esiste un codice doganale specifico, ma solo un codice relativo alla farina ottenuta da frutti di diverse tipologie. Serve pertanto l’introduzione di un codice doganale specifico per la farina di castagne, in modo da poterne monitorare i flussi e l’obbligo di etichettatura di origine per i derivati a base di castagne.
Un modo per tutelare l’alta qualità della produzione made in Italy che - precisa la Coldiretti – conta ben quindici prodotti a denominazione di origine legati al castagno che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Cinque - precisa la Coldiretti - si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana DOP e la Farina di Castagne della Lunigiana DOP mentre in Campania è riconosciuta la Castagna di Montella Igp e il Marrone di Roccadaspide Igp, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, ed i Marroni di Combai Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano DOP. A questi si aggiungono due mieli di castagno: il Miele della Lunigiana DOP della Toscana e il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP del Veneto.
Se non si vuole comunque correre il rischio di acquistare spesso a caro prezzo caldarroste straniere in vendita nel centro delle città, la Coldiretti invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili. Meglio allora frequentare i mercati degli agricoltori di Campagna Amica o le sagre in programma in questi giorni in tutta Italia dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità oppure rivolgersi alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne.
Le castagne, delle quali si conoscono oltre cento varietà, sono rimaste nelle tradizioni alimentari autunnali degli italiani da consumare - conclude la Coldiretti - in diversi modi: arrosto (dopo averle incise sul lato bombato metterle in una padella di ferro con il fondo forato e cuocerle o sul fuoco vivo o in forno per circa 30 minuti, dopo la cottura si consiglia di avvolgerle in un canovaccio umido); lesse (dopo averle lavate accuratamente, cuocerle in abbondante acqua salata per circa 40 minuti); cotte in latte e zucchero; usate per particolari ripieni, nella preparazione di primi piatti o elaborati secondi a base di carne.
CATEGORIA: coldiretti; castagne
24 nov 2016
VIDEO: MUGELLO, VALLE INCANTATA
Un video su una delle più belle zone della Toscana; forse la più selvaggia e meno frequentata dai turisti e dagli stessi toscani.
Video di Unione Montana Mugello / Mugello Toscana
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