Da uno dei più bei blog di dolci, GialloZafferano.it/profumodidolci/ , ho trovato questo plum cake con la farina di castagne .
Ingredienti:
250 gr. di farina di castagne
100 gr. di zucchero
70 ml. di olio d’oliva
100 ml. di latte
2 uova
3 cucchiai di rum
1 bustina di vanillina
2/3 di bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale
La ricetta completa è stata pubblicata QUI profumodidolci blog
イタリア栗 , italian chestnuts , châtaignes et marrons italiens , castañas italianas , الايطالية الكستناء
24 lug 2013
19 lug 2013
EMILIA ROMAGNA: LOTTA AL CINIPEDE DEL CASTAGNO
Un nuovo incontro sul grave problema creati dal cinipede è previsto
mercoledì 24 luglio 2013,
presso la Sala Don Dallari (ex-cinema), via Cuoghi 75, Montese
alle ore 20,30
si terrà un incontro pubblico dedicato al tema:
LA LOTTA AL CINIPEDE GALLIGENO DEL CASTAGNO ED AGLI ALTRI PARASSITI E LE BUONE PRATICHE NELLA CASTANICOLTURA
Interverranno: Luciano Mazza, Sindaco di Montese
Luigi Vezzalini, Responsabile Tecnico Associazioni Castagno ATS – progetto BIOINFOCAST
Giovanna Montepaone, Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena
Stefano Caruso, Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena
I cittadini ed i castanicoltori interessati sono invitati a partecipare
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L’iniziativa sarà ripetuta martedì 27 agosto 2013 a Monteombraro (Zocca)
mercoledì 24 luglio 2013,
presso la Sala Don Dallari (ex-cinema), via Cuoghi 75, Montese
alle ore 20,30
si terrà un incontro pubblico dedicato al tema:
LA LOTTA AL CINIPEDE GALLIGENO DEL CASTAGNO ED AGLI ALTRI PARASSITI E LE BUONE PRATICHE NELLA CASTANICOLTURA
Interverranno: Luciano Mazza, Sindaco di Montese
Luigi Vezzalini, Responsabile Tecnico Associazioni Castagno ATS – progetto BIOINFOCAST
Giovanna Montepaone, Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena
Stefano Caruso, Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena
I cittadini ed i castanicoltori interessati sono invitati a partecipare
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L’iniziativa sarà ripetuta martedì 27 agosto 2013 a Monteombraro (Zocca)
16 lug 2013
BICCHIERINI DI CASTAGNE: UNA RICETTA DI GIALLOZAFFERANO
Una ricetta tratta dal bel blog giallozafferano.it per dei bicchierini con le castagne, veloci da preparare e da cuocere.
INGREDIENTI PER IL BICCHIERINO
Castagne 700 gr
Cioccolato fondente 150 gr
Burro 150 gr
Zucchero 130 gr
Rum 1 bicchierino
Vanillina 1 bustina
INGREDIENTI PER DECORARE
Panna fresca da montare 200 ml
Cioccolato fondente a scaglie 4 cucchiaini
Castagne lessate 4 intere
La ricetta completa la trovate QUI: giallozafferano.it
14 lug 2013
INCONTRO SULLA CASTANICOLTURA IN LAZIO
La Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini invita i tutti i soci, gli amici della CoopCast e di tutti i Castanicoltori a discutere le PROBLEMATICHE DELLA CASTANICOLTURA nel Lazio
All’incontro sarà presente la REGIONE LAZIO rappresentata Enrico Panunzi (Presidente Commissione Ambiente Regione Lazio) e Sonia Ricci (Assessore Agricoltura).
ATTENZIONE : LA DATA E' STATA MODIFICATA
L’incontro, organizzato dal Comune di Vallerano, si terrà Martedì 16 Luglio 2013 ore 17
a Vallerano, Piazza dell’Oratorio, Aula Scuola di Musica “Otello Benedetti”.
Angelo Bini
Vice Presidente CoopCast
All’incontro sarà presente la REGIONE LAZIO rappresentata Enrico Panunzi (Presidente Commissione Ambiente Regione Lazio) e Sonia Ricci (Assessore Agricoltura).
ATTENZIONE : LA DATA E' STATA MODIFICATA
L’incontro, organizzato dal Comune di Vallerano, si terrà Martedì 16 Luglio 2013 ore 17
a Vallerano, Piazza dell’Oratorio, Aula Scuola di Musica “Otello Benedetti”.
Angelo Bini
Vice Presidente CoopCast
12 lug 2013
IGP DOP PER CASTAGNE e MARRONI: MA SERVONO VERAMENTE ?
L'Italia è il paese europeo con il più alto numero di riconoscimenti d'origine da parte della Comunità Europea (DOP, IGP, STG e IG).
Il dato potrebbe essere letto in modi diversi: abbiamo certamente una grande varietà di alimenti locali o regionali, ma abbiamo anche un gran numero di uffici pubblici in grado di esperire i procedimenti burocratici necessari all'ottenimento di questi riconoscimenti.
Per le castagne esistono quattro DOP/IGP: otto per i marroni.
Dodici Riconoscimenti in totale: molti.
Spesso mi pongono la domanda: "servono?" La risposta è ovviamente "si".
Però la vera questione è: "sono efficaci?"
E qui il problema si complica.
Dop/Igp sono strumenti di tutela dalle imitazioni e non di marketing: però, affinchè abbiano un valore non solo simbolico o peggio di identità politica, devono avere risvolti positivi sull'economia del territorio su cui insistono.
Come ?
I Regolamenti CE prescrivono:
Si intende per «denominazione d'origine», il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese, la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico, inclusi i fattori naturali e umani, e la cui produzione, trasformazione e elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata.
Io però, per far funzionare realmente un riconoscimento d'origine, aggiungerei che sono necessarie tre condizioni:
Ho letto recentemente uno studio di Denis Pantini, coordinatore dell'area agricoltura ed industria alimentare di Nomisma, relativo ai riconoscimenti d'origine, in cui si cercava di fare una analisi dei punti di forza e debolezza.
Ecco l'elenco delle 12 denominazioni con il numero del regolamento CEE e la data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea. (GUCE/GUUE)
Castagna Cuneo I.G.P.
Reg. CE n. 1050 del 12.09.07 GUCE L. 240 del 13.09.07
Piemonte Cuneo
Castagna del Monte Amiata I.G.P.
Reg. CE n. 1904 del 07.09.00 Reg. UE n. 1108 del 30.11.10 GUCE L. 228 del 08.09.00 GUUE L. 315 del 01.12.10
Toscana, Grosseto e Siena
Castagna di Montella I.G.P.
Reg. CE n. 1107 del 12.06.96 GUCE L. 148 del 21.06.96
Campania Avellino
Castagna di Vallerano D.O.P.
Reg. CE n. 286 del 07.04.09 GUCE L. 94 del 08.04.09
Lazio Viterbo
Marrone del Mugello I.G.P.
Reg. CE n. 1263 del 01.07.96 GUCE L. 163 del 02.07.96
Toscana Firenze
Marrone della Valle di Susa I.G.P.
Reg. UE n. 987 del 03.11.10 GUUE L. 286 del 04.11.10
Piemonte Torino
Marrone di Caprese Michelangelo D.O.P.
Reg. UE n. 1237 dell'11.12.09 GUUE L. 332 del 17.12.09
Toscana Arezzo
Marrone di Castel del Rio I.G.P.
Reg. CE n. 1263 del 01.07.96 GUCE L. 163 del 02.07.96
Emilia-Romagna Bologna
Marrone di Combai I.G.P.
Reg. CE n. 1180 del 30.11.09 GUCE L. 317 del 03.12.09
Veneto Treviso
Marrone di Roccadaspide I.G.P.
Reg. CE n. 284 del 27.03.08 GUCE L. 86 del 28.03.08
Campania Salerno
Marrone di San Zeno D.O.P.
Reg. CE n. 1979 dell'11.11.03 GUCE L. 294 del 12.11.03
Veneto Verona
Marroni del Monfenera I.G.P.
Reg. CE n. 1132 del 24.11.09 GUCE L. 310 del 25.11.09
Veneto Treviso
Il dato potrebbe essere letto in modi diversi: abbiamo certamente una grande varietà di alimenti locali o regionali, ma abbiamo anche un gran numero di uffici pubblici in grado di esperire i procedimenti burocratici necessari all'ottenimento di questi riconoscimenti.
Per le castagne esistono quattro DOP/IGP: otto per i marroni.
Dodici Riconoscimenti in totale: molti.
Spesso mi pongono la domanda: "servono?" La risposta è ovviamente "si".
Però la vera questione è: "sono efficaci?"
E qui il problema si complica.
Dop/Igp sono strumenti di tutela dalle imitazioni e non di marketing: però, affinchè abbiano un valore non solo simbolico o peggio di identità politica, devono avere risvolti positivi sull'economia del territorio su cui insistono.
Come ?
I Regolamenti CE prescrivono:
Si intende per «denominazione d'origine», il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese, la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico, inclusi i fattori naturali e umani, e la cui produzione, trasformazione e elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata.
Io però, per far funzionare realmente un riconoscimento d'origine, aggiungerei che sono necessarie tre condizioni:
- Peculiarità organolettiche che rendano facile l'identificabilità da parte del consumatore
- Areale ben delimitato in cui il prodotto assume tali particolari caratteristiche
- Quantità produttiva sufficiente su cui poter ammortizzare i costi di certificazione, costi di adesione al Consorzio di Tutela, etc.
Ho letto recentemente uno studio di Denis Pantini, coordinatore dell'area agricoltura ed industria alimentare di Nomisma, relativo ai riconoscimenti d'origine, in cui si cercava di fare una analisi dei punti di forza e debolezza.
- Come già detto le Dop/Igp sono strumenti di tutela e non di marketing. Di conseguenza la tutela sarà maggiormente efficace per i prodotti il cui mercato si estende oltre all'areale tradizionale di produzione, ove il prodotto è già ben conosciuto.
- Il riconoscimento accresce le potenzialità all'estero: sono però da escludere automatismi di apprezzamento o, peggio, capacità taumaturgiche nell'approccio al mercato estero. Nella penetrazione su questi mercati si possono utilizzare anche le peculiarità espresse dalla DOP/IGP, ma è illusorio immaginare che possano essere disgiunte da politiche di marketing elaborate da attori aventi capacità organizzativa e commerciale.
- Il marchio Dop/Igp è un punto di partenza e non di arrivo: il consumatore non è disposto a pagare di più un prodotto solo per una denominazione, se non lo conosce. E' imprescindibile che il riconoscimento comunitario venga supportato da una politica commerciale e promozionale del prodotto stesso.
- Le Dop/Igp hanno un costo e una rigidità burocratica: il costo di adesione al Consorzio di Tutela, i costi di produzione necessari al rispetto del disciplinare, i costi di certificazione, ecc. Spesso problemi sottovalutati dagli entusiastici assertori dei riconoscimenti.
- adesione e condivisione la più ampia possibile nel processo di formazione del disciplinare della Dop/Igp,
- consapevolezza sulla necessità di investimenti promozionali e di comunicazione
- lo sfruttamento di tutte le sinergie e relazioni commerciali con il sistema economico locale: industria, turismo, commercio, artigianato
- rivalutazione sulle reali potenzialità e peculiarità dei Riconoscimenti d'origine già in essere, al fine di una razionalizzazione che possa rendere economicamente sostenibile una efficace operatività dei Consorzi di Tutela.
Ecco l'elenco delle 12 denominazioni con il numero del regolamento CEE e la data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea. (GUCE/GUUE)
Castagna Cuneo I.G.P.
Reg. CE n. 1050 del 12.09.07 GUCE L. 240 del 13.09.07
Piemonte Cuneo
Castagna del Monte Amiata I.G.P.
Reg. CE n. 1904 del 07.09.00 Reg. UE n. 1108 del 30.11.10 GUCE L. 228 del 08.09.00 GUUE L. 315 del 01.12.10
Toscana, Grosseto e Siena
Castagna di Montella I.G.P.
Reg. CE n. 1107 del 12.06.96 GUCE L. 148 del 21.06.96
Campania Avellino
Castagna di Vallerano D.O.P.
Reg. CE n. 286 del 07.04.09 GUCE L. 94 del 08.04.09
Lazio Viterbo
Marrone del Mugello I.G.P.
Reg. CE n. 1263 del 01.07.96 GUCE L. 163 del 02.07.96
Toscana Firenze
Marrone della Valle di Susa I.G.P.
Reg. UE n. 987 del 03.11.10 GUUE L. 286 del 04.11.10
Piemonte Torino
Marrone di Caprese Michelangelo D.O.P.
Reg. UE n. 1237 dell'11.12.09 GUUE L. 332 del 17.12.09
Toscana Arezzo
Marrone di Castel del Rio I.G.P.
Reg. CE n. 1263 del 01.07.96 GUCE L. 163 del 02.07.96
Emilia-Romagna Bologna
Marrone di Combai I.G.P.
Reg. CE n. 1180 del 30.11.09 GUCE L. 317 del 03.12.09
Veneto Treviso
Marrone di Roccadaspide I.G.P.
Reg. CE n. 284 del 27.03.08 GUCE L. 86 del 28.03.08
Campania Salerno
Marrone di San Zeno D.O.P.
Reg. CE n. 1979 dell'11.11.03 GUCE L. 294 del 12.11.03
Veneto Verona
Marroni del Monfenera I.G.P.
Reg. CE n. 1132 del 24.11.09 GUCE L. 310 del 25.11.09
Veneto Treviso
10 lug 2013
CASTAGNETO in MUSICA 2013 A MARRADI: LE IMMAGINI !
Un po' di foto si questa festa di campagna: musica, polenta, pane fatto in casa salsicce, giochi per i bimbi, birra e vino, per stare in compagnia.
NO PHOTO PLEASE... |
Il ristoro campagnolo |
I Musicanti di San Crispino su un palco...di fieno |
In padrone del podere fa ancora il pane casalingo |
Il Marron caffe' di Silva |
I Musicanti all'opera |
Vecchi giochi per i bambini |
Tanta tanta gente |
Magie marradesi |
Una bella serata.. |
Gli amici trentini con i loro marroni e lo spumate Doc |
I volontari al lavoro |
Castagneto di Pian della Quercia |
Il profumo della salsiccia arrosto mi fa pensare a momenti allegri |
Arrivano gli amici ! |
Tutti a tavola |
9 lug 2013
PRIMI RISULTATI IN PIEMONTE DELLA LOTTA AL CINNIPEDE
Castagneti piemontesi risanati in sette anni
Le teorie sulla lotta biologica al Cinipide del Castagno trovano conferma anche nell’esperienza piemontese.
Nel maggio 2012 il Prof. Alberto Alma, ormai da tempo a conoscenza della nostra realtà in virtù di un Convegno organizzato a Vallerano dalla CoopCast, si è reso disponibile a far visitare a produttori, amministratori pubblici ed appassionati del problema, quei castagneti del Piemonte tornati alla normalità dopo sette anni dall’immissione del Torymus Sinensis con l’esclusione assoluta di altri tipi di lotta ed in particolare quelle chimiche.
Il Prof. Alberto ALMA è docente all’Università di Torino, ex Facoltà di Agraria oggi Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali - DIVAPRA di cui è direttore.
È membro dell’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia ed è noto a livello internazionale, tra l’altro, per i sui studi su Cinipide del Castagno e Torymus Sinensis diffusi anche tramite i due lavori “Rearing, release and settlement prospect in Italy of Torymus sinensis, the biological control agent of the chestnut gall wasp Dryocosmus kuriphilus” e “Torymus sinensis: a viable management option for the biological control of Dryocosmus kuriphilus in Europe?”.
Alma già tre anni or sono aveva previsto che l’uso dei fitofarmaci avrebbe aggravato la situazione dei Monti Cimini.
Aveva con certezza predetto che sarebbe esplosa l’infestazione da Pammene Fasciana (conosciuta anche come Cydia Precoce) ed è sorprendente che invece i nostri agronomi siano rimasti sorpresi dal suo insorgere, non ne sappiano dare alcuna spiegazione, e sollecitino i nostri produttori a irrorare ancora fitofarmaci che, secondo Alma, produrranno ancora altre infestazioni.
La nostra cultura agraria sta veramente meravigliando, per la sua incompetenza, il mondo scientifico che, ad ogni convegno, porta l’esempio di Viterbo e dei Monti Cimini come realtà negativa e, culturalmente, arretrata e negativa.
Si tenga presente poi che l’infestazione da Cinipide è uno dei mali minori mentre il problema più importante è la ricostruzione del sottobosco e il ripopolamento della fauna avicola.
Sono loro le cause delle altre infestazioni per una ragione molto semplice: le larve degli insetti infestanti svernano o sui tronchi degli alberi o nel sottosuolo.
La Caccia e i Fitofarmaci hanno distrutto le popolazioni di uccelli i quali tenevano sotto controllo gli insetti e le larve svernanti sui tronchi degli alberi.
L’uso dei macchinari, in particolare il Trinciaerba, e la falciatura estiva hanno distrutto il sottobosco e lo strato di quei Nematodi, nonché Ragni, ed altri antagonisti, che tenevano sottocontrollo gli insetti e le larve svernanti nel sottosuolo.
La CoopCast sono anni che tenta inutilmente di far comprendere ai produttori queste verità scientifiche senza successo per cui si sta adoperando con gli Enti Pubblici più attivi e coerenti sul terreno dell’ambientalismo e della lotta biologica per accettare la preziosa disponibilità del Prof. Alberto Alma e visitare in folta delegazione, si spera, i castagneti piemontesi risanati in sette anni secondo i suoi insegnamenti.
Con l’occasione invitiamo quanti fossero interessati alla visita a contattarci.
Angelo Bini
Vice Presidente CoopCast
“ Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini”
Le teorie sulla lotta biologica al Cinipide del Castagno trovano conferma anche nell’esperienza piemontese.
Nel maggio 2012 il Prof. Alberto Alma, ormai da tempo a conoscenza della nostra realtà in virtù di un Convegno organizzato a Vallerano dalla CoopCast, si è reso disponibile a far visitare a produttori, amministratori pubblici ed appassionati del problema, quei castagneti del Piemonte tornati alla normalità dopo sette anni dall’immissione del Torymus Sinensis con l’esclusione assoluta di altri tipi di lotta ed in particolare quelle chimiche.
Il Prof. Alberto ALMA è docente all’Università di Torino, ex Facoltà di Agraria oggi Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali - DIVAPRA di cui è direttore.
È membro dell’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia ed è noto a livello internazionale, tra l’altro, per i sui studi su Cinipide del Castagno e Torymus Sinensis diffusi anche tramite i due lavori “Rearing, release and settlement prospect in Italy of Torymus sinensis, the biological control agent of the chestnut gall wasp Dryocosmus kuriphilus” e “Torymus sinensis: a viable management option for the biological control of Dryocosmus kuriphilus in Europe?”.
Alma già tre anni or sono aveva previsto che l’uso dei fitofarmaci avrebbe aggravato la situazione dei Monti Cimini.
Aveva con certezza predetto che sarebbe esplosa l’infestazione da Pammene Fasciana (conosciuta anche come Cydia Precoce) ed è sorprendente che invece i nostri agronomi siano rimasti sorpresi dal suo insorgere, non ne sappiano dare alcuna spiegazione, e sollecitino i nostri produttori a irrorare ancora fitofarmaci che, secondo Alma, produrranno ancora altre infestazioni.
La nostra cultura agraria sta veramente meravigliando, per la sua incompetenza, il mondo scientifico che, ad ogni convegno, porta l’esempio di Viterbo e dei Monti Cimini come realtà negativa e, culturalmente, arretrata e negativa.
Si tenga presente poi che l’infestazione da Cinipide è uno dei mali minori mentre il problema più importante è la ricostruzione del sottobosco e il ripopolamento della fauna avicola.
Sono loro le cause delle altre infestazioni per una ragione molto semplice: le larve degli insetti infestanti svernano o sui tronchi degli alberi o nel sottosuolo.
La Caccia e i Fitofarmaci hanno distrutto le popolazioni di uccelli i quali tenevano sotto controllo gli insetti e le larve svernanti sui tronchi degli alberi.
L’uso dei macchinari, in particolare il Trinciaerba, e la falciatura estiva hanno distrutto il sottobosco e lo strato di quei Nematodi, nonché Ragni, ed altri antagonisti, che tenevano sottocontrollo gli insetti e le larve svernanti nel sottosuolo.
La CoopCast sono anni che tenta inutilmente di far comprendere ai produttori queste verità scientifiche senza successo per cui si sta adoperando con gli Enti Pubblici più attivi e coerenti sul terreno dell’ambientalismo e della lotta biologica per accettare la preziosa disponibilità del Prof. Alberto Alma e visitare in folta delegazione, si spera, i castagneti piemontesi risanati in sette anni secondo i suoi insegnamenti.
Con l’occasione invitiamo quanti fossero interessati alla visita a contattarci.
Angelo Bini
Vice Presidente CoopCast
“ Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini”
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