20 lug 2016

COLDIRETTI E LE CASTAGNE IN SARDEGNA

La Coldiretti isolana conferma che la coltura castanicola potrebbe essere una risorsa importante per l'economia agricola sarda.
Dalle elaborazioni dei dati Laore da parte della Coldiretti stessa, potenzialmente il mercato delle campagne può arrivare ad una produzione lorda vendibile di circa 16milioni di euro, oggi fermo a 300mila euro.

“E' una coltura a lungo trascurata ma che rappresenta un'ottima integrazione al reddito per le nostre aziende agricole delle aree montane – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. E' una delle colture più redditizie che richiede poche spese, non servono neppure trattamenti”.

A risvegliare l'attenzione per la coltivazione delle castagne è stata l'agenzia Laore in collaborazione con alcune aziende della Barbagia-Mandrolisai.




Oggi in Sardegna sono stimati circa duemila ettari destinati alle castagne. Quelli riservati alle piante da frutto sono poco più della metà (oltre mille ettari). Il 90 per cento dei quali sono ubicati nella Barbagia-Mandrolisai (Desulo, Tonara, Belvì, Aritzo), il 5 per cento a Seui e nella Barbagia di Ollolai, il restante 5 per cento nel Goceano e nel Montiferru.

In ogni ettaro possono essere impiantate circa 100 piante di castagno, ognuna della quali a regime produce circa 40 kg (40 quintali a ettaro).

I tecnici Laore stanno facendo un lavoro prezioso. Dal 2007 hanno cominciato un piano di ristrutturazione, con l'individuazione e selezione delle biodiversità locali che meglio si adattano al mercato (le cui due qualità più importanti sono la facilità nella sbucciatura e le dimensioni). Hanno già innestato circa 150 ettari a marroni e castagne che rispettano queste esigenze. In pratica stanno adattando, nel rispetto delle biodiversità locali, la produzione alle richieste del mercato.

Il tipo di castagna prodotto è infatti fondamentale. Quelle piccole e difficili da sbucciare non hanno praticamente mercato (costano circa 1 euro), e non vengono neppure raccolte se non a livello familiare. I marroni e le castagne che sbucciano e hanno una certa grandezza vanno invece a ruba e costano circa 4 euro. Per questo con tutti i mille ettari in produzione, potenzialmente si potrebbe arrivare ad un fatturato di circa 16milioni di euro.

“Il mercato aspetta le nostre castagne – spiega il presidente Battista Cualbu –. Stiamo importando la quasi totalità del prodotto mentre la poca produzione locale va a ruba e la vendono quasi tutta nelle sagre, per un fatturato intorno ai 300mila euro. Le prospettive sono ottime e ci consentirebbero di aumentare di oltre il 5mila per cento il fatturato (da 300mila a 16milioni di euro)”.

“La Coldiretti – prosegue il presidente di Coldiretti Sardegna – da tempo crede e sostiene questa coltura. Lo testimonia anche il prestigioso riconoscimento ottenuto dall'Associazione Castanicola forestale di Desulo, che nel 2008 vinse l'Oscar green, l'iniziativa promossa da Coldiretti Giovani-Impresa e riservata alle aziende innovative ed ecocompatibili”