30 mar 2012

YOGOURT ALLA CASTAGNA

Una novità: uno yogourt alle castagne.
Si tratta di un prodotto biologico fortemente innovativo, che utilizza del latte di capra, prodotto che presenta delle caratteristiche differenti rispetto alle altre specie zootecniche.



In questo particolare latte i globuli di grasso presentano dimensioni minori rispetto a quelli del latte vaccino, con una maggiore superficie esposta che favorisce i processi di lipolisi, rendendolo più digeribile.
Inoltre presenta concentrazioni di potassio (K) e ferro (Fe) nettamente superiori a quelle del latte umano e bovino, rispetto ai quali ha minori contenuti in sodio (Na), per cui è più adatto all’alimentazione di soggetti con problemi di ipertensione.



Il sapore è veramente piacevole: infatti il particolare sapore "pungente" del caprino si accompagna magnificamente alla rotondità vanigliata della castagna, qui aggiunta sotto forma di crema di marroni.

23 mar 2012

MANIFESTAZIONI 2012 A MARRADI

Le bravissime ragazze dell'Associazione della Strada del Marrone del Mugello di Marradi comunicano le belle manifestazioni che si terranno a Marradi nel 2012.

 
Eventi 2012 a Marradi

Domenica 20 maggio :
Festa del Pane allestimento di un’aia contadina in Piazza con animali e attrezzi agricoli di una volta. Spuntini e merende fatti col famoso e fragrante pane di Marradi.

Sabato 7 luglio
“Castagneto in musica” Concerto - spettacolo con merenda e vendita di prodotti tipici che si svolgerà nell’anfiteatro naturale di uno dei più belli castagneti del ns. territorio dalle ore 19 in poi.

Venerdì 17 agosto

"Festa delle Streghe"
Si va in giro nella magia di una notte d'agosto nel centro del villaggio.


Sabato 20 Agosto
Commemorazione della nascita del poeta Dino Campana con eventi e spettacolo al Cento Studi Campaniani.

Domenica 7, 14,21,28 ottobre
“Sagra delle Castagne” La famosa festa paesana per le vie del paese vendita e degustazione di tutti prodotti realizzati col famoso Marron buono di Marradi.

Domenica 11 novembre
“Il Marrone nel Villaggio” gli antichi usi e mestieri della civiltà del castagno rivissuti nella poesia della Piazza di Marradi.
I bambini potranno sperimentare la raccolta del marrone nel castagneto incantato ricreato in piazza;
i grandi potranno gustare sapori ormai dimenticati.

Domenica 9,16,23 dicembre

“Mercatini di Natale”
Come vuole la tradizione...

Sabato 8 dicembre

“ Il Marrone nel Villaggio”:
gli antichi usi e mestieri della civiltà del castagno rivissuti nella poesia della Piazza di Marradi.


L’Associazione “Strada del Marrone del Mugello di Marradi” in collaborazione con Confcommercio, Comune di Marradi, Pro loco, Ass. Naz. Alpini, Ass. Tempo libero ricrea un mondo incantato insegnando le antiche ricette della Terra del Marron Buono.
I bambini potranno sperimentare la raccolta del marrone nel castagneto incantato ricreato in piazza; i grandi potranno gustare sapori ormai dimenticati.

21 mar 2012

CASTIONE: VINO e CASTAGNE, L'ABBINAMENTO ECCELLENTE

I sempre attivi castanicoltori di Castione hanno proclammato i vincitori della seconda edizione del concorso "Castagne e vino".
Una bella iniziativa nell'ambito della festa della Castagna di Castione: era inoltre presente il noto chef Rinaldo Dalsasso.

Ecco i piatti e le cantine a loro abbinate che sono risultati vincitori.

Gnocchi ai marroni di Castione con salsa ai quattro formaggi
Trentino DOC Marzemino selezione Mozart 2009 , Concilio spa




Questa selezione è dedicata al grande compositore Wolfang Amadeus Mozart, viene prodotta nella zona detta dei “Ziresi” (ciliegi), nel comune di Volano (TN): il Marzemino è citato nel "Don Giovanni" di Mozart (Atto II scena 17).
La tradizione racconta che il musicista conobbe tale vino, quando nel dicembre del 1769 tenne il primo concerto italiano a Rovereto.
Vitigno Marzemino 100%
Vinificazione: l'imbottigliamento avviene in primavera. Non è invecchiato in legno.
Caratteri organolettici: colore rubino vivo con riflessi violacei, ricorda la viola anche nel profumo. Il sapore è delicato, suadente, morbido e non tannico.

Faraona ripiena ai marroni di Castione
IGT Vigneti delle Dolomiti Corindone Rosso 2008 Az.Agr. Secchi Alessandro




Varietà: Cabernet Sauvignon e Merlot
Vigneto: Guiot sita nel comune di Ala frazione Serravalle vigneto "Coleri"
Vinificazione: in rosso con prolungata macerazione a temperatura controllata, 24 mesi barriques
Caratteri organolettici: vino di colore rosso rubino carico; dal profumo che denota il suo carattere fruttato valorizzato dall'affinamento in botti di rovere. Il sapore è pieno con un tannino piacevole che attribuisce una delicata e persistente morbidezza

Strudel con marronata di Castione e amaretti
Trentino Superiore DOC Moscato Castel Beseno 2010 Az.Agr. Salizzoni




Si tratta di un vino da dessert, una variante di vino da vendemmia tardiva.
L´uva è stata in parte lasciata appassire in pianta, in parte è stata sottoposta ad appassimento controllato dopo la vendemmia.
Vendemmia: manuale, con selezione in vigna.

2 mar 2012

REGIONE TOSCANA: SEGNALAZIONE LANCI DI TORYMUS

La Direzione Generale Competitività del sistema regionale e sviluppo delle competenze
Giunta Regionale Area di Coordinamento Politiche per lo Sviluppo Rurale, tramite il Prot. n. AOO-GRT/ 53894/G.70.60.60 del 23 FEB 2012 sollecita tutti gli enti a predisporre un elenco di possibili siti di lancio dell’antagonista naturale del cinipide del castagno nei territori di rispettiva competenza.



Per ciascun sito è necessario fornire:
- localizzazione e adeguate indicazioni del percorso per raggiungerlo;
- documentazione fotografica e descrizione delle caratteristiche del soprassuolo (forma di governo, eventuali interventi effettuati nel recente passato);
- nominativo e recapito telefonico del proprietario;
- disponibilità del proprietario ad effettuare, in caso di selezione del sito, la rilevazione dello stato delle gemme per l'individuazione del momento ottimale per il rilascio.



I siti devono avere un livello di infestazione medio-alto, (50-60% dei rami di un anno con almeno una galla ciascuno), essere preferibilmente in posizioni di versante alte o cacuminali, all'interno di vaste aree boscate con prevalenza di castagno e distanti almeno 7-8 chilometri dai siti oggetto dei lanci nella primavera 2011..

Gli elenchi devono essere inviati via mail ai seguenti indirizzi:
fabrizio.pennacchio@entecra.it
Alessandro.Guidotti@regione.toscana.it
andrea.vinci@regione.toscana.it

entro e non oltre il 20 marzo 2012 in modo da consentire sopralluoghi preliminari alla individuazione definitiva dei siti di lancio per il 2012, operazione che dovrà inderogabilmente essere completata entro la metà del mese di aprile.

1 mar 2012

STUDIO SUL RAPPORTO FRA CINIPEDE E NUOVI FOCOLAI DI CANCRO DEL CASTAGNO

E'apparso un interessante studio condotto dai dott. Turchetti , Addario e Maresi relativo alle interazioni tra cinipide galligeno e cancro della corteccia.



La comparsa in Italia della Cryphonectria parasitica (Murr.) Barr., l’agente del cancro della corteccia, a metà del secolo scorso destò serie preoccupazioni per la sopravvivenza del castagno sulla base degli effetti devastanti dell’epidemia verificatasi negli Stati Uniti sul castagno americano (Castanea dentata [Marsh.] Bork). L’evoluzione della malattia in Italia e in Europa è avvenuta, fortunatamente, in modo molto diverso per la diffusione naturale dell’ipovirulenza che nell’arco di sessant’anni ha determinato prima la sopravvivenza poi la ripresa vegetativa dei castagneti ([15]).

Il rinvenimento del cinipide galligeno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu) avvenuto in Piemonte nel 2002 costituisce una nuova minaccia per i nostri impianti di castagno.
L’insetto parassita, nonostante le misure di monitoraggio e profilassi adottate, si è facilmente e largamente diffuso nei cedui e nei castagneti da frutto delle principali aree castanicole italiane. Ormai l’imenottero si è insediato nelle regioni alpine, nell’Appennino e nelle isole, mentre focolai sono stati segnalati anche in alcune nazioni europee (Francia, Slovenia e Svizzera).

Questa veloce invasione è in gran parte dovuta alla difficoltà di individuare ed isolare il materiale di propagazione infetto, vista la capacità dell’insetto di compiere gran parte del suo ciclo biologico nelle gemme, senza palesare alcuna evidente sintomatologia. L’enorme capacità riproduttiva degli individui adulti, femmine in grado di deporre per partenogenesi fino a 100-150 uova, è l’altro fattore che ha determinato livelli d’infestazione molto elevati nei focolai, ha favorito la diffusione davvero esplosiva e vanificato ogni intervento di eradicazione.
Inoltre la presenza di ampie superfici continue a castagno, particolarmente nelle aree forestali appenniniche, ha sicuramente facilitato la sua spontanea espansione.

La presenza del cinipide si manifesta alla ripresa vegetativa con la formazione di foglie deformate per la presenza di galle, nel cui interno l’insetto completa il suo sviluppo per poi sfarfallare approssimativamente tra metà giugno e la fine di luglio. Nelle fasi iniziali dell’invasione si osservano poche piccole galle, non sempre facili da scorgere in mezzo alla vegetazione. Col progredire dell’infestazione, già a partire dall’anno seguente, la quantità di galle può avere una crescita esponenziale, fino a portare al disseccamento precoce delle foglie infettate e dei piccoli getti dell’anno, con una conseguente progressiva riduzione della vigoria vegetativa della pianta. Studi sul castagno giapponese hanno evidenziato su rami fortemente infestati dal cinipide un dimezzamento dell’area fogliare media rispetto a piante sane, una più breve durata di vita delle foglie, una minore produzione di gemme svernanti con conseguente diminuzione di getti nell’anno successivo: nel complesso è stata attestata una chiara perdita di produzione fotosintetica, che nel tempo la pianta può essere incapace di compensare.

La morte dell’albero appare comunque verificarsi solo in presenza di forti stress quali siccità o attacchi di altri patogeni. Analoghe osservazioni sono state effettuate nel corso di indagini sul castagno americano dove i semenzali sono risultati particolarmente suscettibili.

L’impatto visivo degli attacchi intensi risulta impressionante e alcuni castanicoltori hanno cominciato a segnalare forti riduzioni nei raccolti soprattutto nei primi focolai d’invasione in Piemonte, pur tenendo conto delle irregolarità delle produzioni dovute agli andamenti stagionali; nei casi più gravi la produzione è risultata pressoché azzerata. Altri settori quali l’apicoltura e l’agriturismo, oltre all’attrattività turistica e paesaggistica di alcuni comprensori, potrebbero subire pesanti conseguenze. L’effetto psicologico che ne deriva risulta perciò devastante, soprattutto per chi ha investito anni di passione e di lavoro nella gestione e nel recupero dei castagneti da frutto.

Al momento l’unica strategia di lotta è rappresentata dalla diffusione spontanea o indotta di antagonisti biologici e in particolare del parassitoide Torymus sinensis Kamijo ([9]) che ha dato buoni risultati in Giappone.
Anche il segnalato adattamento al nuovo ospite di alcuni parassitoidi autoctoni e la comparsa di altri fattori biologici che potrebbero contenere lo sviluppo del cinipide , forniscono speranze sulla capacità dell’ecosistema castagneto di reagire all’invasione. È però necessario sottolineare, nonostante i risultati positivi finora conseguiti nell’insediamento del T. sinensis nei primi focolai in provincia di Cuneo, come la lotta biologica richieda per una sua efficace azione tempi lunghi e non inferiori ad una decina di anni secondo le più ottimistiche previsioni.

In questo contesto, risulta decisiva la vigoria delle piante: è quindi fondamentale considerare le interazioni fra l’insetto parassita e le altre malattie del castagno, in particolar modo con il cancro della corteccia. Finora la spontanea diffusione degli isolati ipovirulenti aveva favorito la ripresa vegetativa dei castagneti permettendo nel contempo anche il recupero produttivo degli impianti non più minacciati dai disseccamenti.
Il patosistema cancro della corteccia - castagno, dipendente dalle caratteristiche dell’inoculo del fungo, dalle condizioni ambientali e dalla loro influenza sulla vigoria della pianta, è risultato negli ultimi anni in equilibrio e stabile nel tempo; in questo contesto si era già prospettato il rischio di eventuali recrudescenze della malattia connesse alla diffusione del cinipide, ma finora l’efficacia dell’ipovirulenza non sembrava essere influenzata dall’espansione della vespa galligena.

In recenti sopralluoghi, però, in località distanti fra loro (Trentino, Piemonte e Toscana) sottoposte da alcuni anni ad attacchi intensi dell’imenottero, è stata osservata una significativa recrudescenza della mortalità di branche, rami e rametti dovuta agli attacchi di cancro. In particolare nella zona di Lodrone (Storo, TN), dove il cinipide era già molto diffuso nel 2008 e dove era stata anche tentata l’eradicazione con potature, nell’ottobre 2010 sono stati osservati rametti fortemente infestati di galle e disseccati per l’evidente presenza di cancri alla loro base. Questi attacchi erano ben visibili su giovani piante mentre sulle piante adulte comparivano anche disseccamenti di grosse branche nonché di numerosi rametti apicali nelle chiome. La situazione è stata rilevata in tutta la conca di Storo (TN) confermando un diffuso stato di stress delle piante, pur in assenza negli ultimi anni di andamenti meteorologici sfavorevoli.

Analoghe preoccupanti manifestazioni patologiche sono state osservate in impianti ubicati nella Valle Mongia (Ceva, CN) dove il cinipide è presente dal 2004.
Sempre in provincia di Cuneo e precisamente nei dintorni di Peveragno, località segnalata come uno dei primi focolai d’invasione, esemplari di castagni secolari sono apparsi fortemente degradati e indeboliti per gli attacchi combinati del cinipide e del cancro, che avevano già provocato disseccamenti di grosse branche. In Toscana, nei dintorni della provincia di Massa, per prima interessata dal parassita nel 2008, sono state osservate piante con evidente indebolimento e alleggerimento delle chiome e mortalità da cancro sui rami.

Queste manifestazioni patologiche dimostrano la pericolosità della vespa galligena: appare probabile che l’indebolimento delle piante dovuto a intensi attacchi dell’imenottero possa favorire la recrudescenza della mortalità da cancro anche in contesti in cui l’ipovirulenza è insediata e diffusa, tanto che si sono osservate infezioni cicatrizzanti capaci di uccidere rami fortemente infestati da galle (Fig. 6). Il rischio è che si inneschi una spirale del deperimento con la progressiva riduzione della superficie fotosintetica e con una sempre maggiore debolezza dell’albero, suscettibile ad ogni ulteriore stress. Tale situazione, aggravata dalle ridotte produzioni di frutti, può demotivare i proprietari inducendoli ad interventi drastici come capitozzature o addirittura abbattimenti.

Il mal dell’inchiostro (causato da Phytophthora cambivora [Petri] Buism.) è un’altra patologia che persiste in pressoché tutti i comprensori interessati dal castagno, procurando non di rado danni preoccupanti per l’intensità dei suoi attacchi mortali. Recenti osservazioni in Toscana hanno evidenziato un certo incremento delle manifestazioni patologiche, probabilmente favorite dagli andamenti climatici verificatisi negli ultimi anni (inverni miti, periodi estivi siccitosi o intensamente piovosi). Sebbene si possa ipotizzare che la sua virulenza sia maggiormente indipendente dagli attacchi del cinipide rispetto a quella del cancro, è altrettanto verosimile, seppur ancora da verificare, che l’indebolimento vegetativo provocato dall’insetto possa interagire con questa malattia accelerando il decorso dei suoi attacchi, ovvero portando a morte le piante più rapidamente.

Risulta perciò fondamentale individuare criteri gestionali e sperimentare tecniche colturali adeguate alla situazione, capaci di compensare le perdite produttive date dall’infestazione del cinipide.
Oltre ad interventi selvicolturali volti a stimolare la produzione di nuovi getti e di nuova foglia sana, occorrerà fare in modo di mantenere un adeguato apporto nutrizionale nei suoli, ricorrendo a concimazioni organiche. La positiva esperienza della lotta contro il mal dell’inchiostro mediante l’uso di concimi organici complessi e di pollina commerciale potrebbe essere presa in considerazione anche per piante fortemente infestate dal cinipide. Al riguardo, nelle zone citate risulta che piante regolarmente concimate ed irrigate mostrano una migliore condizione vegetativa.

In conclusione, la diffusione del cinipide sta aprendo scenari critici per il futuro dei castagneti e dei settori economici che ne dipendono. Appare necessario approfondire tutte le tematiche di ricerca inerenti le nuove problematiche che si stanno delineando, e puntare al più presto alla definizione di un protocollo integrato che preveda interventi di carattere agronomico, selvicolturale, entomologico e fitopatologico.

Turchetti T, Addario E, Maresi G, 2010. Interazioni tra cinipide galligeno e cancro della corteccia: una nuova criticità per il castagno.
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