12 mar 2011

PARACELSO E LE CASTAGNE MEDICINALI

Philippus Aurelius Teophrastus Bombastus von Hoenheim nacque in Svizzera nel 1493, personaggio del Rinascimento dotato di una forte personalità e di un'altrettanto forte arroganza. Era talemente pieno di sé che gli inglesi inventarono il termine "Bombastic" per definire le persone arroganti: non per nulla si autodefinì Paracelso, ovvero più grande di Celso, la massima autorità medica nel 1° secolo dC.
Tuttavia fu il medico che, dando molta importanza ad un'attenta osservazione dei disturbi del paziente quali segno di riconoscimento della causa della malattia, pose le basi della semiotica.



Di certo fu un personaggio singolare: alchimista, astrologo, medico vagabondi ed ubriacone, scrisse in vita solo quattro libri; fu il suo servo Oporinus che alla morte di Paracelso ebbe la sorpresa di trovare numerosi manoscritti, poichè non lo aveva mai visto scrivere una parola. E la sorpresa fu ancora maggiore quando si rese conto che tali scritti avevano un'eleganza ed una forma di linguaggio che non sembrava possibile fossero stati scritti da un ubriacone.



Secondo Paracelso le foglie e la corteccia si raccolgono in primavera inoltrata, si essiccano all’ombra e si conservano in sacchetti puliti.
La corteccia (fortemente tannica) può esser usata come astringente nelle dissenterie.
Anche le foglie hanno notevoli proprietà' astringenti e, in alcuni casi, batteriostatiche.
Le foglie venivano usate contro la tosse convulsiva e in quelle da malattie da raffreddamento, così come il decotto di castagne secche serviva da espettorante in caso di tossi o bronchiti.
Gli infusi di infiorescenze maschili ed il passato di castagne era utilizzato per arrestare le diarree infantili.
L’acqua di cottura delle castagne era impiegata per rammollire i geloni.

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