Questo pittore milanese (Milano 1527-1593) noto soprattutto per le sue grottesche teste composte, ritratti e busti allegorici basati sull'illusione della figura, ottenuta attraverso composizioni di fiori, frutta, verdura e animali. Figlio di Biagio, pittore accreditato presso la "Veneranda Fabbrica del Duomo" e discendente da un ramo cadetto di un'aristocratica famiglia milanese.
Divenne celebre presso la corte di Vienna: qui Arcimboldo divenne pittore di corte sotto l'erede al trono e futuro imperatore Massimiliano II, per il quale compose due cicli di dipinti, "Le stagioni e I quattro elementi".
Ed è proprio in una pittura del ciclo delle stagioni, "L'Autunno" in cui è rappresentato un uomo dai lineamenti grossolani, poco gentili, appaiono le labbra e la bocca formate dal riccio di una castagna.
Il collo, formato da due pere e da alcuni ortaggi, spunta da un tino parzialmente distrutto mentre le doghe di legno che lo formano sono tenute legate tramite dei rami di salice.
La faccia è formata da pere e mele, visibili in particolare sulla guancia e per il naso; il mento è una melagrana, mentre l'orecchio, un fungo, regge un pendente a forma di fico.
La capigliatura è composta esclusivamente da uve e viti, alla cui sommità si trova una zucca, contraltare del giglio della Primavera
Il dipinto è datato 1573, eseguito con la tecnica dell'olio su tavola, ha dimensioni di 66x50 cm. e si trova presso il Museo del Louvre a Parigi