Castagneti e Territorio
Cari Soci e Amici, Sabato 20 ottobre ore 18 presso la sede riunioni della CoopCast, Via Pietro Nenni 24, Canepina (VT), incontro pubblico con Marco Boriani tecnico della Regione Lombardia il quale ci racconterà delle esperienze sul Cinipide in Lombardia ed in Piemonte ove è stato ospite del DIVAPRA e del Prof. Alberto Alma; con loro ha visitato i castagneti del Piemonte ove, primi, fu lanciato il Torymus Sinensis.
Intervenite tutti in particolare invitiamo il Sindaco e le Autorità Comunali - Difendiamo il nostro buon nome, evitiamo alle nostre popolazioni di dover ripetere l’esperienza del Lago di Vico: quando le nostre acque e i nostri cibi saranno inquinati sarà molto più complicata anche la produzione di castagne perché sarà ancora più difficile, dopo aver distrutto tutti gli insetti e tutti gli animali ristabilire l’equilibrio naturale e ridare la salute ai cittadini dopo l’esplodere di tumori e leucemie.
La Castagna una volta era il frutto biologico il più elevato simbolo di un ambiente salubre: era promotrice del Marketing Territoriale; oggi chi parla dei Monti Cimini pensa ad un territorio pregiato o pensa al regno dei veleni?
Nessuno ha il diritto di giocare con la nostra vita e di distruggere il nostro territorio: i Poteri Pubblici devono difendere la Green Economy perché è l’unica che ha futuro e quindi reagiscano duramente di conseguenza senza fare melina e se occorrono nuovi provvedimenti li chiedano con forza a chi di dovere perché i partiti sono sempre gli stessi ed ogni scusa non può essere compresa.
Sul paino produttivo, poi, il calcolo non va fatto sull’anno in corso o sull’anno prossimo ma su tutta la prospettiva futura, deve essere un calcolo pluriennale a lungo termine: il pur limitato incremento di oggi fatto coi fitofarmaci comporta una riduzione enorme per il futuro a medio e lungo termine: utilizza i fitofarmaci il produttore affetto da miopia e da incapacità di ragionamento a medio e lungo termine.
Quando le nostre castagne verranno trovate tracce di fitofarmaci tanti sbocchi commerciali ed industriali saranno pregiudicati e non vale il confronto con gli altri prodotti ortofrutticoli perché la castagna la si vuole, per tradizione, pura e genuina.
Assurda e senza logica la pretesa di quei produttori che rivendicano il diritto ad utilizzare i fitofarmaci perché tale uso è normale in altre coltivazioni: a parte la evidente illogicità, non si può avvelenare perché anche gli altri lo fanno senza tenere conto delle esperienze altrui quali quelle delle pere per le quali si sono raggiunti ventisette trattamenti annui (1.900 tonnellate ad ettaro ogni anno ovvero 1.900.000 tonnellate ogni anno per mille ettari ) e non tiene conto della scomparsa degli impollinatori costringendo i produttori a spennellare i fiori per trasportare i pollini (immaginate i castagni ove sui terreni in pendio non sarebbe possibile piazzare le piattaforme aeree).
La trasformazione di Balanino, Cydia Intermedia e Cydia Precoce da infestanti a bassa intensità ad alta intensità è stata causata dall’uso dei fitofarmaci prima contro il Balanino e il Cinipide: conseguenza logica è che l’ulteriore uso di fitofarmaci accrescerà di numero gli infestanti ad alta intensità oltre a attacchi di ragno rosso, acari o afidi e cocciniglia già apparsi in alcuni castagneti (Cfr prof. Alma).
L’uso dei fitofarmaci è incentivato da cono terzisti abusivi e senza scrupoli che approfittano, nel proprio esclusivo interesse, della disinformazione dei produttori ai quali sfugge anche che tanti problemi derivano anche dall’indebolimento delle piante.
Il fenomeno fitofarmaci ha assunto tali dimensioni che è dovere dei Comuni dotarsi, nell’interesse pubblico, di strutture idonee al monitoraggio della presenza di tracce e residui nei castagneti, nelle falde acquifere sottostanti, nei cibi, nei frutti di castagneti e del sottobosco; adottare disciplinare e regolamenti di coltivazione che difendano la produzione di castagne e la sua genuinità.
I contoterzisti ed i produttori irresponsabili sentono la pressione dello sdegno della gente su di loro e si dice che per ciò vogliano organizzarsi in associazione con al servizio un bravo agronomo: si affidino ad un agronomo vero perché non esiste convegno serio ove vi sia un agronomo che difenda le loro tesi e le loro pratiche, come faranno ad inventarselo?
Non si affidino ad agronomi premiati o prezzolati dalle industrie produttrici dei fitofarmaci. Consigliamo loro di convenzionarsi anche con un bravo avvocato perché nel loro comportamento si possono ravvisare diversi reati che chi è deciso a non subire più i loro avvelenamenti non tollererà più a partire dall’anno prossimo.
Dai primi risultati sembra che nel 2012 coloro che hanno trattato più intensamente abbiano raggiunto una produzione quantitativa del 25% del normale ma si ritengono soddisfati dell’incasso totale in euro per gli alti prezzi senza rendersi conto che i prezzi elevati derivano in parte rilevante anche dal fatto che i produttori più responsabili di stanno sacrificando anche per loro oltre che per la salute la qualità della vita, la salubrità dell’ambiente e l’economia dell’intera collettività dei Monti Cimini: i produttori irresponsabili sono un autentico pericolo pubblico.
Ora è il momento della pazienza, dobbiamo dare tempo alla natura di risanarsi dalle ferite che le abbiamo inferto, per tornare a produrre in modo normale senza veleni: i Sindaci, in particolare, sono tenuti ad allacciare rapporti di collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato ed insieme chiedere alla Regione Lazio norme più severe perché esse sono possibili come, se si vuole, norme severe esistono già si pensi a quelle sulla deriva, a difesa della salute umana, che da sole, se applicate e fatte rispettare, impedirebbero ogni trattamento ed i controlli dovrebbero avvenire a sorpresa nella botte mentre stanno trattando perché è all’ultimo minuto che questi pirati immettono le loro miscele micidiali senza pensare ai dolori ed ai drammi che tumori e leucemie producono anche e soprattutto nei bambini e nelle persone estranee alla produzione (come vi sono stati già, in più ambienti agricoli compreso il nostro, già casi ed esempi tragici e di immenso dolore) che magari ignare e genuine si recano nei castagneti per una passeggiata o per raccogliere funghi o mangiare more e fragole; questi individui hanno un minimo di coscienza umana?
CoopCast