Nel 1998 è nata l'Associazione Castanicoltori della Garfagnana, un'associazione no-profit costituitasi per promuovere la castanicoltura: nel 2004 ha ottenuto dalla Comunità Europea la DOP per la farina di Neccio della Garfagnana.
Con il termine "neccio" nella zona della Garfagnana si indica il "castagno", una coltivazione che ha avuto inizio intorno all'anno mille quando, per far fronte al crescente incremento demografico, si misero a coltura vaste aree incolte.
In verità abbiamo testimonianze più antiche della presenza del castagno nella montagna lucchese, grazie ad alcuni documenti del VII - VIII secolo d.C, ma si ritiene che un forte incremento dei castagneti nella Valle del Serchio sia avvenuto posteriormente ai secoli del tardo impero romano e dell'alto medioevo.
L'essiccazione delle castagne è fatta nei "metati" cioè in strutture atte a contenere le castagne per l'essiccazione.
A noi oggi i metati sono pervenuti come costruzioni in muratura, generalmente sparsi nei castagneti, di ampiezza variabile, a metà altezza divisi da un solaio a stecche di legno poste una vicino all'altra, il "canniccio", sopra il quale vengono stese le castagne. Sotto si fa un fuoco leggero, senza fiamma, con ciocchi di castagno; il fumo salendo attraverso le castagne le asciuga lentamente, per circa 40 giorni, rendendole pronte per la sgusciatura e la macinatura.
Nella sola Garfagnana sino agli anni '50 i metati erano più di 7000, mentre i mulini, per la macinatura delle castagne secche, circa 250.
Queste sono le varietà garfagnine: Carpinese, Pontecosi, Mazzangaia, Pelosora, Rossola, Verdora, Nerona e Capannaccia.
Si tratta di varietà adatte ad essere trasformate in farina, conferendogli, ognuna di esse, particolari caratteristiche di sapore e gusto.
La Farina di Neccio della Garfagnana infatti si presenta finissima al tatto e al palato, di colore variabile dal bianco all'avorio scuro e con odore tipico delle castagne.
Tra le ricette tipiche troviamo infatti la polenta di farina di neccio, i manafregoli (farina di neccio cotta con il latte), il castagnaccio (pizza al forno ottenuta con farina di neccio, olio, noci e pinoli) e, per concludere, quello che potremmo definire il pane della Garfagnana che prende, appunto, il nome di "neccio" ed è prodotto con farina, acqua e sale.
La zona di produzione comprende questi Comuni della provincia di Lucca:
Castelnuovo di Garfagnana,
Castiglione Garfagnana,
Pieve Fosciana,
San Romano di Garfagnana,
Sillano,
Piazza al Serchio,
Minucciano,
Camporgiano,
Careggine,
Fosciandora,
Giuncugnano,
Molazzana,
Vergemoli,
Vagli,
Villa Collemandina,
Gallicano,
Borgo a Mozzano,
Barga,
Coreglia Antelminelli,
Fabbriche di Vallico,
Bagni di Lucca.
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Associazione Castanicoltori della Garfagnana: Via Vallisneri 18, Castelnuovo G.na (LU)