24 gen 2012

IL CAOLINO CONTRO IL CINIPEDE DEL CASTAGNO

Si parla molto negli ultimi tempi delle possibilità di lotta al cinipede del castagno mediante l'uso di una argilla chiamata "caolino" o silicato di alluminio, la cui formula chimica è Al2Si2O5(OH)4.

Il caolino è una roccia sedimentaria costituita prevalentemente da caolinite, un minerale silicatico delle argille.
Si presenta come una polvere bianca che viene largamente usata principalmente nell'industria cartaria, principalmente nella patinatura, per rendere più brillante e uniforme la carta.
Per l'utilizzo sulle piante deve essere accoppiato ad un fissante o collante chimica, che lo stabilizzi sulle foglie, rendendolo meno dilavabile da eventuali piogge.



Per prima cosa è utile ricordare che il cinipide è soggetto a lotta obbligatoria ai sensi del DM 30 ottobre 2007“Misure d’emergenza provvisorie per impedire la diffusione del Cinipide del castagno, Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, nel territorio della Repubblica italiana” - Recepimento della decisione della Commissione 2006/464/CE- quindi eventuali sperimentazioni o utilizzi dovranno essere autorizzati.

Leggiamo cosa dicono Lucrezia Falsini, Alessandro Guidotti dell'ARSIA di Firenze:

•In base ai dati potrebbe risultare efficace l’uso di uno specifico formulato a base di “caolino” (polvere inerte) da utilizzare durante il periodo di volo delle femmine che forma una patina bianca sulla vegetazione riducendo la deposizione delle uova nelle gemme e limita così la formazione di galle nella primavera successiva. Per ottenere questi risultati è necessaria però una copertura ottimale delle piante, con una ripetizione a cadenza settimanale dei trattamenti durante lo sfarfallamento. Si tratta peraltro di un prodotto naturale, di basso o nullo impatto ambientale, che potrebbe essere utilizzato per la difesa dei giovani frutteti di castagno e degli astoni nei vivai, mentre non è invece assolutamente proponibile per proteggere alberi di medie o grandi dimensioni.

I dati a cui si fa cenno, sono le esperienze relative alla lotta alla mosca dell'olivo: ma, a mio sapere, non esistono dati specifici sulla reale efficacia di tale soluzione argillosa sul castagno.
Per di più, secondo i tecnici dell' Arsia, il caolino ha possibilità SOLO su piante di piccole dimensioni: cioè degli alberi che danno circa il 10% della produzione nazionale.
A questo problema aggiungerei la mancanza di dati certi sull'impatto di questa argilla e del suo supporto/fissate chimico sui terreni montani.

Per questi motivi, sostengo che la lotta biologica continui a rappresentare la possibilità migliore per il controllo del Dryocosmus kuriphilus .