10 mag 2011

LOTTA AL CINIPEDE: COMUNICATO UFFICIALE REGIONE TOSCANA



L’Assessore all’Agricoltura e foreste, Caccia e Pesca,
Rapporti con il Consiglio

Castagni: l'insetto buono che combatte il cinipide lanciato in 23 aree toscane

FIRENZE – C'è un antidoto naturale al pericoloso cinpide galligeno, l'insetto arrivato dalla Cina nel 2008, che attacca la chioma e causa danni rilevanti alle piante di castagno.
Si tratta di un altro insetto, il Torymus sinensis, che rappresenta l'antagonista naturale del cinpide.
E ora in Toscana prosegue e si intensifica l'azione di lotta biologica avviata l'anno scorso dalla Regione per difendere i castagni grazie a questo antagonista naturale che è stato fornito dall'Unversità di Torino.
Realizzato nell'ambito delle attività del Servizio Meta in stretto collegamento con Enti territoriali, associazioni di produttori e castanicoltori, il progetto che nel 2010 ha visto il lancio dell'antagonista in cinque aree della Toscana , quest'anno estende il programma e lancia il Torymus in 23 siti.

Alle cinque aree scelte l'anno scorso se ne aggiungono quindici nuove dunque, oltre ad altre tre cosiddette "di moltiplicazione", ovvero individuate appositamente per allevare il Torymus.
Il che renderà la Toscana autosufficiente per la produzione di questo insetto utile in una regione dove il castagno è la specie prevalente su oltre 179.000 ettari di superficie.
Nel dettaglio, le aree destinate ai lanci del Torymus saranno:
- le cinque dove sono state già effettuate le introduzioni nel 2010 e dove il programma continua anche quest'anno: Marradi (Firenze), Acquerino (Pistoia), Caprese Michelangelo, località Fragaiolo (Arezzo); Castelbuono (Carrara), Sorano (Grosseto)

- le quindici nuove:
Sassalbo, Fivizzano (Massa Carrara);
Maggiora, Pieve San Lorenzo,
Minucciano (Lucca);
Azzano, Seravezza (Lucca);
Antona (Massa); Pizzorne Pariana Benabbio,
Villa Basilica (Lucca);
Cireglio -- San Bernardino (Pistoia);
Cotoro, Marliana (Pistoia); Migliana,
Cantagallo (Prato);
Bordignano - Santa Cristina, Firenzuola (Firenze);
Il salto, Palazzuolo sul Senio(Firenze);
Castagno d'Andrea, San Godenzo -- Castellina (Firenze);
Ranocchiaia, Stia (Arezzo);
Bulci, Montieri (Grosseto);
Pietrineri, Castiglione d'Orcia (Siena);
Tepolini -- Le Canalette (Grosseto).

- e infine i tre siti segnalati per la realizzazione di aree di moltiplicazione: Camporgiano -- Castelnuovo Garfagnana -- Lucca;
San Piero -- Mugello -- Firenze;
Monte Aquilana -- Arcidosso -- Grosseto.

L'autosufficienza della Toscana è ipotizzabile in un arco temporale di circa 3 anni. Da rilievi effettuati presso altre regioni (Piemonte , ma anche Emilia Romagna e Lazio) l'insediamento del Torymus avviene già al primo anno ma la sua capacità di ridurre le popolazioni di cinipide si manifesta dopo un periodo non inferiore ai quattro anni.
La lotta biologica - fanno sapere dal Consiglio nazionale delle ricerche in agricolura (CRA) - rappresenta l'unico strumento a disposizione dei castanicoltori. Tutti i tentativi di lotta chimica intrapresi sinora in altre regioni infatti sono andati a creare ulteriori danni risultando ininfluenti sul controllo del cinipide e causando forti turbative ambientali con limitazione di altri insetti potenzialmente utili al controllo biologico del cinipide.
Il cinipide, che è apparso per la prima volta nel nostro territorio nel 2008, nel giro di pochissimo si è diffuso su tutto il territorio regionale con livelli di infestazione più alti in provincia di Massa Carrara, Pistoia e Firenze e con focolai sparsi, di piccola entità, nei castagneti della Toscana centro-meridionale.

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